Pirlo e bossolà guardano al marchio De.co

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Bossolà e pirlo verso la De.co per Capitale della Cultura. Il Comune di Brescia sta lavorando alla realizzazione del regolamento per la Denominazione di origine comunale, riconoscimento attribuito alle amministrazioni locali ai prodotti e alle ricette tipiche del luogo, come biglietto ‘gastronomico’ per il 2023.

Come primi due prodotti sono stati scelti il pirlo, classico aperitivo, ed il bossolà, dolce della tradizione bresciana tipico delle feste di fine anno, rimasto a lungo relegato nell’angolo dei ricordi dell’infanzia, dopo il sopravvento di panettone e pandoro. Secondo il pasticcere Iginio Massari (foto), è "un dolce che ha un grande valore nella degustazione, ma che non ha ancora avuto una pubblicità adeguata". Per il bossolà, in particolare, la scelta del Comune di puntare sulla De.co nasce sotto il buon auspicio del successo della presentazione del libro ‘Il Bossolà di Brescia.

Storia, realtà e futuro del dolce tipico bresciano d’eccellenza’ (edito Grafo). Oltre trecento le persone che hanno partecipato all’evento organizzato alla birreria Wührer, in cui i due autori, Giovanni Brondi, presidente degli Amici del Cidneo, e Marino Marini, giornalista gastronomo, hanno raccontato la genesi del libro e la ricostruzione della storia del dolce (presenti anche l’assessore regionale all’Alimentazione Fabio Rolfi, oltre a Castelletti, che ha annunciato i due prodotti scelti per le De.co).

"Abbiamo raccolto 930 interviste - racconta Brondi – da cui è emerso che si tratta di un dolce poco conosciuto, ma dalle grande potenzialità, se pensiamo al turismo anche gastronomico che ruota attorno al Garda". Federica Pacella