Piano venatorio Ora è tutto da rifare

Anomalie nella stesura, in Valtelina l’iter è completamente da rifare

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di Fulvio D’Eri

Il Piano Faunistico Venatorio provinciale dovrà essere rivisto. Così come era stato proposto non può assolutamente essere approvato e così si dovrà incominciare, in pratica, la procedura sperando che questa sia la volta buona. Ad oggi, infatti, il PFV vigente in Provincia di Sondrio è quello deliberato nel 2011 e parzialmente modificato nel 2016, dopo la cosiddetta legge Del Rio. La Provincia di Sondrio, già nel 2013, aveva dato avvio al procedimento per la modifica e l’adeguamento del Piano Faunistico Venatorio provinciale e al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Purtroppo le modifiche che la Regione ha predisposto non sono state prese in considerazione da parte della Provincia.

"Durante la riunione per l’approvazione del PFV alcuni consiglieri provinciali hanno evidenziato alcune anomalie nella stesura e hanno chiesto al presidente della Provincia Elio Moretti – dice Luca Galli, presidente pro tempore della FIDC Sondrio - alcuni approfondimenti. Il presidente della Provincia ha istituito una cabina di regia e nominato tre consiglieri provinciali nelle persone del vicepresidente Andrea Ruggeri, Franco Angelini e Luca Della Bitta, un tecnico faunistico come Eugenio Carlini e un rappresentante dei cinque comprensori nella figura di Luigi Galperti". La cabina di regia ha analizzato gli atti e, al termine, ha evidenziato come sia impossibile approvare un nuovo strumento di pianificazione quale il PFV cosi come proposto. "Per opportuna conoscenza già il 30 giugno 2015 i Presidenti dei 5 Comprensori Alpini, unitamente alle associazioni venatorie Federcaccia, Enal caccia, Libera caccia, avevano inviato al Presidente della Provincia osservazioni sui contenuti del Piano Faunistico stesso. Solo l’associazione Cacciatori Valtellinesi unitamente alle varie associazioni ambientaliste aveva espresso parere favorevole all’approvazione del Piano stesso. Inoltre, poiché è in corso il processo di VAS del Piano Faunistico Regionale che dovrà contenere, in particolare, il calcolo del territorio agro-silvo-pastorale e il rapporto con le superfici da porre a protezione, il consiglio provinciale dovrà ridefinire gli indirizzi strategici del piano e i contenuti dello stesso dovranno essere sostanzialmente rivisti. Tutto questo riporterà il processo di approvazione del piano alle sue fasi iniziali, con l’augurio che questa volta il processo sia condiviso e venga costruito uno strumento di pianificazione efficace".