Pecore e cervo, un ricco banchetto per il lupo che abita in Val Fontana

L’esperta Ferloni invita gli allevatori a utilizzare i recinti

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Se un predatore vede un gregge di pecore è plausibile che lo trasformi in un banchetto. E’ nella sua natura. Questo è verosimilmente quel che è successo in Val Fontana. "Se si lasciano pascolare le pecore nei boschi e nei prati, il rischio che un predatore possa azzannarle è altissimo – dice Maria Ferloni, responsabile del servizio venatorio della Provincia di Sondrio -. E, probabilmente, è quello che è successo in Val Fontana dove mi sono recata, con gli agenti della Polizia provinciale e i forestali, per eseguire i rilievi del caso. L’impressione e i primi riscontri ci fanno dire che a compiere questo "raid" possa essere stato un lupo, peraltro l’unico esemplare presente nella zona, ma attendiamo ancora alcuni responsi per fugare gli ultimi dubbi. Quel che è certo è che ha agito indisturbato in quota di notte, sorprendendo le pecore al pascolo, in stato "brado". L’azione del predatore è avvenuta su un raggio d’azione piuttosto ampio, ben 7 le aree coinvolte, e in momenti diversi. D’altronde il rischio, lasciando le pecore scorrazzare senza nessun controllo, è altissimo. Il lupo o, comunque, in generale gli animali predatori sono "costretti" a cacciare la selvaggina ma se vedono animali al pascolo fuori dai recinti per loro è una vera e propria manna. Abbiamo trovato anche alcune pecore ferite che sono state curate dal veterinario prima di essere consegnate al proprietario. Quel che consiglio e che mi auspico è che in quota le pecore vengano messe in appositi recinti". "Abbiamo trovato anche un cervo, azzannato dallo stesso predatore molto probabilmente dopo che le pecore sono state messe nel loro recinto. E’ chiaro che il predatore, affamato anche per la presenza in quota di neve e quindi per la scarsità di cibo, si getti sulla preda più facile". F.D’E.