Orsi e lupi nei boschi della Valtellina, convivere si può

Un convegno con gli esperti sul ritorno dei grandi predatori

Un lupo (Dire)

Un lupo (Dire)

Sondrio, 22 aprile 2018 - L'orso è già tornato, e anche il lupo potrebbe a breve farsi vedere anche in Valtellina e Valchiavenna, ma la convivenza con questi grandi carnivori è possibile. Di questo e tanto altro si è parlato venerdì sera in sala Vitali a Sondrio nell’incontro “Passeggiando col predatore, incontri ravvicinati tra i diversi frequentatori delle nostre montagne”, organizzato da Regione Lombardia ed Ersaf-Parco nazionale dello Stelvio, in collaborazione con il Cai Lombardia e il gruppo “Grandi carnivori” di recentissima costituzione nell’ambito dei progetti Life wolfalps e Life gestire 2020.

«Il lupo sta facendo il suo ritorno sulle Alpi in maniera del tutto naturale – spiega Elisabetta Parravicini, presidente di Ersaf – e la Lombardia si trova alla convergenza delle principali direttrici di espansione della specie. Pertanto, mentre valutiamo il ritorno dei grandi predatori come un fenomeno positivo dal punto di vista ecosistemico, ci sentiamo impegnati a cercare soluzioni alle inevitabili problematiche dovute all’interazione con le attività umane: il nostro sforzo va nella direzione di rendere possibile la convivenza tra questi animali e chi cerca ancora con fatica di mantenere viva la montagna». E se l’orso è stato aiutato in questo suo ritorno (nel 1999 sono stati rilasciati sulle Alpi 10 esemplari catturati in Slovenia per permettere allo sparuto gruppo di orsi maschi già presenti di riprodursi), il lupo è invece tornato “con le sue zampe”: sopravvissuto sull’Appennino centrale, grazie alle politiche di protezione è riuscito a risalire arrivando prima nelle Alpi piemontesi, poi in quelle centrali, avvicinandosi sempre di più al nostro territorio.

I relatori della serata sondriese, incentrata soprattutto sulla convivenza tra questi predatori e chi vive la montagna, sono stati Renato Semenzato (progetto Life wolfAlps), Mauro Belardi (progetto Life gestire 2020) e Raffaele Marini (Cai), intervenuti su come relazionarsi concretamente rispetto al ritorno dei grandi predatori sulle montagne lombarde.

Ampio spazio, poi, al confronto finale per rispondere alle richieste dei presenti sul ritorno naturale del lupo sulle Alpi lombarde e su temi quali orso e cani da guardianìa, le opportunità turistiche derivanti dalla presenza dei grandi carnivori e l’importanza del corretto approccio rispetto alle attività lavorative di montagna. Una parte  del confronto è stata dedicata anche agli accorgimenti e ai comportamenti da adottare in caso di incontro con grandi carnivori. «Tra i consigli per chi dovesse incontrare, ad esempio, un lupo durante un’escursione – hanno spiegato gli esperti – quello di non fuggire mai di corsa e di non dare le spalle all’animale, che attacca solo se si sente in qualche modo minacciato. Tornare sui propri passi, allontanarsi lentamente con passi all’indietro è spesso una scelta vincente». Il lupo in Valchiavenna, ad esempio, ha fatto la sua comparsa nel 2001, quando le analisi delle feci effettuate dall’Istituto nazionale di fauna selvatica – Infs (oggi Ispra) – avevano confermato la presenza di un giovane maschio, abbattuto nell’autunno dello stesso anno nel settore svizzero della Val Bregaglia.