La crisi della Maier Cromoplastica "Vogliono smantellare gli impianti"

Si complica la situazione per i 92 dipendenti . L’azienda non vuole la “cassa“

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Si complica la situazione per la Maier Cromoplastica, l’azienda di Verdellino che all’inizio di luglio ha annunciato la cessazione dell’attività. La richiesta di prendere in considerazione l’uso di ammortizzatori sociali naufraga e l’azienda spinge sull’acceleratore per chiudere definitivamente lo stabilimento in tempi brevi. I sindacati ieri hanno incontrato i rappresentanti della proprietà per discutere della procedura di mobilità per i 92 dipendenti attualmente impiegati.

"Permane la chiusura totale all’ipotesi di apertura della Cassa integrazione straordinaria – commenta Vittorio Tornaghi, Fiom Cgil di Bergamo – una scelta che garantirebbe maggiori tutele ai dipendenti, ma soprattutto il tempo per trovare un’altra società disposta a rilevare l’attività. Ci opponiamo fermamente anche all’intenzione, che sembra prossima, di smantellare gli impianti con l’aiuto di ditte esterne: renderebbe più difficile trovare un acquirente". Anche sul fronte di eventuali incentivi all’uscita, non è stata ufficializzata nessuna disponibilità economica oltre a quelle garantite dagli obblighi di legge. La Maier, che ha annunciato di voler fermare totalmente la produzione in tempi brevi, è orientata a utilizzare ferie e permessi retribuiti dei lavoratori per coprire i giorni di non lavoro.

F.D.