Il colosso Bresaola Rigamonti vuole raddoppiare la pduzione "Uno stabilimento strategico"

Vittorio Boscacci (Flai Cgil): guardiamo con fiducia al maxi-investimento da 35 milioni di euro

Anche se il business abbraccia il mondo intero continuerà a essere la Valtellina il cuore e il quartiere generale del Gruppo Rigamonti che entro i prossimi 5 anni ha annunciato la volontà di voler raddoppiare la propria produzione, alla luce di un poderoso piano di investimenti da 35 milioni di euro nell’arco di tre anni. Fondi che saranno destinati in parte per rinnovare lo stabilimento di Mazzo e in parte per costruire un nuovo impianto a Montagna di Valtellina destinato a sostituire quello di Poggiridenti. "Guardiamo con grande fiducia agli investimenti di Rigamonti, un’azienda che solo fino a pochi anni fa ha attraversato una grave crisi (era il 2013, ndr) e adesso è tornata a investire creando nuove fabbriche green e nuovi posti di lavoro – sottolinea Vittorio Boscacci, segretario della Flai Cgil di Sondrio – Questo nuovo stabilimento è due volte strategico visto che si colloca nell’area di Sondrio dove manca un vero e proprio distretto industriale, anzi speriamo che l’esempio di Rigamonti venga seguito da altri imprenditori che hanno voglia di scommettere sulle potenzialità della Valtellina".

Non ha avuto dubbi quando si è trattato di investire il gruppo brasiliano Jbs: è in Valtellina che si produce la miglior bresaola al mondo, capace di mettere a segno aumenti di produzione in doppia cifra anche nel 2020: +40% del carpaccio di bresaola, +15% di bresaola di black angus, il +20% di bresaola 100% italiana per finire con il +10% della bresaola della Valtellina Igp. Oggi il 90% della bresaola Rigamonti è prodotta con punta d’anca di zebù sud americano, ma grazie a un accordo con Coldiretti il gruppo vuole raddoppiare il quantitativo di carne acquistato in Italia portandolo da 500 a 1000 tonnellate l’anno. Ro.Can.