Aggredì un giovane per rapinarlo Scarcerato, ha l’obbligo di dimora

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In data 7 novembre si era tenuta l’udienza di convalida dell’arresto, operato dalla Squadra Mobile della questura di Sondrio, nell’immediatezza dei fatti, e il giudice delle indagini preliminari, Fabio Giorgi, aveva convalidato, disponendo che Josè Rodriguez Estrada, nato il 28 gennaio 1992 a Las Tunas (Cuba), da qualche tempo domiciliato in via Gavazzeni 6 nel capoluogo, ma di fatto residente a Valfurva, in piazza del Mulino 8, rimanesse in carcere per rapina aggravata di un costoso cellulare (circa mille euro il valore), commessa il 5 novembre attorno all’1 in piazza Garibaldi ai danni di un 27enne sondriese aggredito. In quella notte esplose un colpo d’arma da fuoco, risultata poi essere una scacciacani quando venne sequestrata dagli investigatori della Mobile nel corso della perquisizione notturna nell’alloggio cittadino del cubano. La pistola fu ritrovata dai detective del capo della Mobile, Niccolò Battisti, e dal suo vice Andrea Margolfo, nascosta in un anfratto di un muro nel seminterrato del condominio.Ora il gip Giorgi, alla luce dell’istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare, presentata dall’avvocato William Limuti che difende lo straniero, pur "rilevando che a carico dell’indagato permangono i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati", ritiene che il provvedimento della detenzione in carcere "possa essere sostituito con la misura dell’obbligo di dimora", prescrivendo a Estrada "di non allontanarsi senza l’autorizzazione del giudice dal territorio di Valfurva e di comunicare, al più presto, alla più vicina caserma dei carabinieri, dove fisserà la propria abitazione e gli orari dove sarà quotidianamente reperibile per i necessari controlli". Mi.Pu.