Il Festival della musica sull'Acqua approda a Morbegno con i big della classica

L'assessore D'Agata: "Sul palco del S.Antonio il maestro Diego Matheuz e un flash mob nel cuore cittadino"

Il maestro Diego Matheuz

Il maestro Diego Matheuz

Morbegno (Sondrio), 29 giugno 2018 - La magia senza tempo della musica si fonde con gli scorci incantati del Lago di Como. È il Festival internazionaleMusica sull’Acqua” che, come in una favola, ogni anno accende paesi come Colico, Gravedona e Bellano, piccole perle adagiate sulle sponde del lago. Quest’anno, per l’edizione numero 14 in scena da domani (30 giugno) al 25 luglio, la rassegna amplia i propri confini fino a Morbegno dove sabato 30, alle 21, si alzerà il sipario sul grande Concerto di Apertura all’Auditorium S. Antonio.

Protagonista della serata la Mach Orchestra composta da Eamonn Mulhall (tenore), Alessio Allegrini (corno), Alexander Sitkovetsky (violino) e diretta dal celebre maestro Diego Matheuz con un programma tutto incentrato sulla Serenata: si apre con la Serenata Notturna n.6 per timpani e archi K 239 di Mozart e si prosegue con la Serenata per tenore, corno e archi op. 31 di Benjamin Britten. A chiudere la Serenata dopo il Simposio di Platone, per violino, arpa, percussioni e archi in omaggio a Leonard Bernstein di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita. «Siamo felici della splendida sinergia che si è creata con gli organizzatori dell’evento e lieti di accogliere a Morbegno la serata inaugurale di un festival tanto prestigioso – sottolinea l’assessore alla Cultura, Claudio D’Agata –. Il linguaggio universale della musica dev’essere alla portata di tutti ed è proprio per incuriosire le persone ed avvicinarle alla serata che, a ridosso delle prove dell’orchestra, abbiamo deciso di organizzare un flash mob nel cuore di Morbegno».

A congiungere ognuno degli appuntamenti del Festival il sottile filo rosso del “Sogno” legato al Viaggio che animerà non solo i concerti ma anche incontri, caffè musicali, laboratori e atelier riservati ai più piccoli. «Nel corso della rassegna approfondiremo l’aspetto del viaggio interiore in quanto motivo di crescita e trasfigurazione. Sogno come indagine dentro se stessi e come tensione verso un orizzonte di pensiero destinato ad essere condiviso, simile, se vogliamo, all’utopia – spiega Francesco Senese violinista, fondatore e direttore artistico del Festival –. Da qui il programma del Festival, che si avvarrà di opere dalla pluralità di espressioni artistiche, che ne possano portare in luce riflessioni e testimonianze».