Il superatleta di Sesto: "Oltre i miei limiti"

Giuseppe Bertuccio D’Angelo si è laureato Ironman a Barcellona. Il suo anno di allenamenti sta per diventare un documentario con Progetto Liminis

Giuseppe Bertuccio D'Angelo all'arrivo

Giuseppe Bertuccio D'Angelo all'arrivo

Sesto San Giovanni (Milano), 17 ottobre 2018 - “Anything is possible”. In dieci ore, 59 minuti e 23 secondi Giuseppe Bertuccio D’Angelo, di Sesto San Giovanni, si è laureato Ironman. Ventotto anni compiuti il 15 settembre, Giuseppe è un assoluto neofita del triathlon più duro al mondo, eppure domenica 7 ottobre a Calella, vicino Barcellona, è riuscito a terminare i 3.86 chilometri a nuoto, 180,260 in bici e una maratona, in poco meno di undici ore, classificandosi 771esimo su 2.156 uomini, 827esimo su 2.465 atleti che hanno finito la gara (allo start ce n’erano mille in più). Questi i tempi delle tre discipline: un’ora, due minuti e 50 secondi per il nuoto; sei ore per la bicicletta e 3 ore, 44 minuti e 14 secondi per la corsa. Niente a che vedere con il primo dei professionisti, Jesper Svensson, che ha chiuso la pratica in otto ore, 5 minuti e 56 secondi. Ma lì siamo su altri pianeti.

Una gara preparata meticolosamente dal 28enne, che da un paio di anni si è trasferito a Barcellona senza però mai dimenticare le sue origini. L’allenamento è durato dodici mesi ed è legato al suo “Progetto Liminis”: per un anno si è ripreso nei diversi aspetti della preparazione, dalle sessioni di corsa al regime alimentare fino alle sedute dal fisioterapista, per dimostrare, su Instagram e YouTube (basta cercare Progetto Liminis) e a breve in un documentario, che tutto è possibile. Anche partire dal divano e sentirsi chiamare, un anno dopo, Ironman.

"Dopo aver calpestato quel tappeto rosso sognato per un anno, ho attraversato l’arco di meta convinto di sentirmi un Ironman - spiega Giuseppe -. È proprio in quel momento che ho realizzato che non era la medaglia a rendermi diverso ma il percorso per ottenerla. È stato un anno pazzesco, pieno di sacrifici che mi hanno trasformato in una versione migliore di me stesso. Sono andato oltre i miei limiti, oltre le mie paure". Giuseppe non è nuovo a progetti lunghi un anno: tra il 2014 e il 2015 ha fatto un viaggio intorno al mondo.