Cinisello, da ex corridore a cronista del Giro

Marco Saligari sarà una delle voci di questo Giro d’Italia numero 100, quello che partirà venerdì dalla Sardegna per giungere a Milano prima della fine del mese

Marco Saligari in Puglia con la sua bici

Marco Saligari in Puglia con la sua bici

Cinisello Balsamo (Milano), 3 aprile 2017 - Sarà una delle voci di questo Giro d’Italia numero 100, quello che partirà venerdì dalla Sardegna per giungere a Milano prima della fine del mese: seguirà il gruppo della maglia rosa, quello nel quale una volta pedalava da gregario e campione, sulla moto della Rai per raccontare in diretta quello che succederà nel corso delle prossime ventuno tappe. Professionista dal 1987 al 1998, tre successi di tappa al Giro d’Italia. Marco Saligari, nato a Sesto, cresciuto a Cinisello Balsamo, non vede l’ora che questa nuova avventura cominci.

«Ho cominciato con le Strade Bianche di quest’anno, poi la Tirreno-Adriatico e le altre classiche. Ora il Giro. In qualche modo è come se fossi tornato corridore, la moto-cronaca mi dà la possibilità di vivere la corsa dalla sua “pancia”. Ho fatto dodici anni in ammiraglia ma la moto è tutta un’altra cosa», racconta alla vigilia della corsa in rosa. Dopo l’addio al professionismo e dopo l’esperienza come direttore sportivo e dirigente, Marco ha intrapreso la carriera di telecronista: Sky, Eurosport, la tv svizzera.

«Sempre dallo studio, ora invece vedrò le gare da una posizione privilegiata. Vorrei raccontare a tutti quelli che seguiranno il Giro sui canali Rai quello che non si potrà vedere da casa: con la mia moto staremo lontani dalle telecamere, vorrei dare ai telespettatori qualcosa di diverso». A Cinisello in molti si ricordano ancora di lui e delle sue vittorie. I suoi genitori (il papà alpino) vivono ancora in città e lui passa a salutare di tanto in tanto qualche caro amico. «A Cinisello sono cresciuto, lì ho frequentato le scuole, fino al Parco Nord alle superiori. Poi la bicicletta mi ha portato subito in giro per l’Italia e l’Europa».

L'ultima tappa, la crono da Monza a Milano, sfiorerà Cinisello e taglierà in due Sesto San Giovanni. «Sarà uno spettacolo e potrà anche essere una frazione decisiva. Credo però che la tappa più dura, quella almeno che mi immagino più spettacolare da raccontare, sia quella della Valtellina che si chiude a Bormio. Quella è la mia seconda casa. Ci sono salite durissime e per questo non vorrei che i corridori le facciano con il freno a mano tirato. Se dovessero darsi veramente battaglia credo che ci troveremo di fronte a uno spettacolo unico e sarà un onore poter partecipare alla cronaca di questa storico momento».

Cinisello farà, in qualche modo, il tifo per lui. Lui nel frattempo tenta qualche pronostico: «Quintana è senza dubbio il favorito. Mi auguro che Nibali sia in super forma e possa dargli filo da torcere. Occhio anche a Kruijswijk, il grande deluso del 2016: ha già fatto vedere di essere un campione».