Paderno, l'ex assessore accusata di furto: "Incubo finito. Torno in politica"

Valentina Polito è stata prosciolta: "Ho vissuto un inferno, mi è crollato il mondo addosso"

Valentina Polito

Valentina Polito

Paderno Dugnano (Milano), 1 febbraio 2019 - "La notizia di reato è infondata, perché gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, difettando l’evidenza dell’elemento del dolo, necessario alla commissione del delitto, atteso in particolare il contenuto delle registrazioni del sistema di sorveglianza. Il fatto è stato causato dal comportamento negligente; si dispone perciò l’archiviazione del procedimento". Parole scritte nero su bianco dal pm della Procura di Monza, Manuela Massenz, che attestano l’archiviazione del caso di Valentina Polito, ex assessore padernese al Commercio. Nessun processo, tutto si è bloccato sul nascere perché "il fatto non sussiste". E a confermarlo sono state soprattutto le registrazioni della videosorveglianza fornite da Ikea.

L’odissea di Valentina Polito era iniziata a novembre 2017, quando era stata accusata da una guardia di tentato furto all’Ikea di Carugate per un’incongruenza al passaggio dei prodotti alla cassa automatica. A quel punto aveva deciso di fare un passo indietro dalla politica e dimettersi da assessore. Ora però il polverone si è abbassato: pochi giorni fa la notizia dell’archiviazione del caso. La sua colpa, come si legge nel documento, è stata solo quella di negligenza. Un inconveniente tecnico alla cassa si è sommato a una telefonata concitata con la madre, ed è poi sfociato in un diverbio con una guardia che ha scatenato quello che lei non esita a definire "un inferno".

Polito ha appreso dai giornali, dopo una settimana dai fatti, che il vigilante aveva sporto denuncia ai carabinieri. "Ma è stata descritta una situazione diversa dalla realtà - commenta -. Un addetto Ikea è rimasto accanto a me per tutta la durata delle operazioni. Probabilmente per un guasto, la cassa si è fermata due volte e l’operatore è intervenuto per sbloccarla. A distanza di otto mesi, ho avuto accesso agli atti e ho potuto acquisire le immagini della videosorveglianza che hanno chiarito la vicenda. Ho battuto alla cassa ogni prodotto e addirittura mi sono stati addebitati 200 euro per una spesa che non ho mai ritirato. Se avessimo potuto guardare subito il filmato non avrei passato tutto questo". Nel frattempo, non sono mancati gli attacchi personali e professionali a Polito, che ha deciso di non coinvolgere la giunta e di gestire privatamente la situazione. "Perciò mi sono dimessa. Sono stata attaccata mediaticamente, sui social. Ho provato il cyberbullismo, le minacce di morte, ho visto i redditi della mia famiglia spiattellati ovunque e sono stati presi di mira perfino i miei genitori. Mi sono ammalata, mi è crollato il mondo addosso. Ma ora per fortuna è tutto finito e voglio riprendermi la mia vita, ricominciando a fare ciò che amo: politica. Per questo ho deciso di ricandidarmi con Forza Italia alle elezioni amministrative, ripartendo dai miei colleghi e dalle persone che mi hanno dato fiducia fin dal principio".