L’idea degli studenti: il tango in quarantena

Il progetto finisce in un video che traduce diversi dialetti oltre a lingue degli altri Paesi in un lungo racconto corale

Migration

Il tango “Mi Noche Triste” tradotto nei suoni della quarantena ha dato vita a un "gesto collettivo liberatorio: la celebrazione dell’abbraccio pur nella sua impossibilità". Il progetto è nato da un’idea di Micol Maria Vittoria Bianchi, studentessa del corso in modalità online di Culture Ispanofone del dipartimento Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali dell’Università Statale di Milano, che ha sede a Sesto. "Durante il lockdown io e alcuni miei colleghi, con il sostegno del Rettore Elio Franzini, abbiamo creato un video che vuole fare da inno della nostra quarantena – spiega la studentessa, che vive a Missaglia in provincia di Lecco -. Abbiamo tradotto un tango del 1927 in diversi dialetti d’Italia e in altre lingue, con un mashup".

Il progetto ha coinvolto docenti e studenti, guidate da Irina Bajini e Monica Fumagalli. "Il video è un racconto corale che unisce più voci da posti lontani tra loro, non solo di docenti e studenti ma anche di loro amici, famigliari e scrittori, chiamati a tradurre un celebre tango, interpretato da Carlos Gardel, in una miscela di dialetti italiani, come brianzolo, friulano, sardo, bergamasco, napoletano, milanese, siciliano, teramano, e di lingue locali come il galego, l’argentino, il brasiliano nordestino".

Il tema è quello di una notte triste per la mancanza dell’amore e della vita com’era prima. "Con la creazione di questo video, nato tutto attraverso consulenze online su Skype e Microsoft Teams, abbiamo voluto ricreare un abbraccio collettivo e globale che attraversasse anche l’oceano, riuscendo a coinvolgere parenti, amici, professori e poeti: all’inizio compaiono Rafael Flores Montenegro e Cucurto, due autori dell’Argentina contemporanea". Proprio durante il corso di Culture Ispanofone, gli studenti avevano studiato il tango come espressione tragica del sentimento umano, a partire dai bassifondi delle città. "Alla fine della parte parlata, abbiamo inserito tante foto dalle finestre, per mostrare queste nostre notti attraverso gli scatti realizzati con i telefoni".

Un lavoro corale, con una molteplicità di linguedialetti in cui esprimere gli stessi sentimenti a distanza, e che è stato pubblicato su YouTube e sul portale dell’università. Oltre a Micol, coinvolti gli studenti Alessia Tarantino, Matteo Simeoni, Marta Trovatelli, Eudania Costa, Sara Conti e Rita Ingenito, Antonella Cancellier, Marie-Christine Jullion, Rafael Flores, Santiago Vega "Cucurto", Saro Cappadona, Gessica Maria Costa, Gabriel Fernández Romero, Sveva Maggiolini e Mietta Consonni.Laura Lana