Sesto, D’Amico incassa la fiducia della Giunta. Bocche cucite sul Russiagate

L’assessore, tornato in Comune, ha spiegato ai colleghi le sue assenze. Martedì 23 potrebbe riferire in Consiglio

L'assessore Claudio D'Amico

L'assessore Claudio D'Amico

Sesto San Giovanni (Milano), 18 luglio 2019 - E' ritornato in municipio martedì mattina Claudio D’Amico. In pieno scandalo internazionale, l’assessore sestese ha partecipato alla riunione settimanale di giunta. Davanti al sindaco Roberto Di Stefano e agli altri colleghi, ha ricostruito gli ultimi mesi, dando spiegazioni e chiarimenti sulle assenze. Che, per la verità, fino a oggi non avevano mai imbarazzato né infastidito troppo l’amministrazione e la maggioranza. Dal giorno in cui D’Amico ha iniziato ufficialmente la sua missione da superconsulente degli esteri di Matteo Salvini, l’assessore leghista ha saltato 27 sedute di Giunta su 51 tra impegni in via Bellerio, a Roma, in Russia, in Polonia e Romania, quasi sempre documentati anche sui social.

Ufficio spesso e volentieri vuoto quello in comando, luogo scelto fin dalla nomina per "essere più vicino agli agenti della polizia locale". Ma ancor più vacante il ruolo nelle politiche abitative, denuncia l’Unione Inquilini in una nota firmata assieme a tutta la sinistra in cui si chiedono le dimissioni dall’incarico di assessore sestese. Mancanze che sarebbero, però, state digerite perché bilanciate dalla "grande rete di contatti: basta una sua telefonata per avere documentazione dalle Ambasciate rapidamente", si diceva in Comune in questo ultimo anno. Un po’ poco per gli interlocutori, come il sindacato degli inquilini, e per l’opposizione che, in consiglio comunale, si vedeva rispondere alle interrogazioni sui temi della casa e del demanio dagli altri assessori. "Anche Sala in aula a Milano non c’è quasi mai", il ritornello di risposta. Il 23 luglio, proprio in consiglio comunale, D’Amico potrebbe relazionare sulle assenze di questi mesi.

"Se riterrà", dicono da piazza della Resistenza. Il sindaco, che non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda del Russia Gate, gli avrebbe dunque lasciato carta bianca e libertà di scelta. Si sa, invece, che sulla questione internazionale, in aula, non dirà una parola: così vuole Salvini. Nessun chiarimento pubblico, la vicenda è stata invece affrontata sempre l’altra mattina in giunta. Motivo per cui, per ora, il posto di D’Amico non sarebbe in discussione. "Non c’è nulla di concreto. Sconta gli attacchi a Salvini. È estraneo a qualsiasi scandalo", assicurano dal municipio. La minoranza, compatta, ha intanto chiesto a D’Amico di riferire in aula e al sindaco, fresco di ultimo selfie con il leader della Lega, di revocargli le deleghe e cercare un sostituto del territorio. Stessa richiesta da parte di Sesto nel Cuore, ormai passata all’opposizione.