ROSARIO PALAZZOLO
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Coronavirus, le Rsa di Cinisello: "Lasciati soli da Ats"

Il presidente del consorzio “Il Sole”: nulla ci è stato offerto, dalle dotazioni di sicurezza ai tamponi. Comune e case di riposo hanno scritto una lettera al prefetto

Roberto Imberti, presidente del consorzio “Il Sole”

Cinisello Balsamo (Milano), 14 aprile 2020 - Lasciati soli dalle autorità sanitarie dinanzi al virus che avanzava. A Cinisello Balsamo, più che in altre realtà del Nord Milano, il coronavirus può colpire duro nella popolazione di anziani e può provocare una vera strage nelle case di riposo che in città sono quattro e danno ospitalità a quasi 500 persone.

Nei giorni scorsi il presidente del consorzio 'Il Sole' Roberto Imberti ha rotto un silenzio quasi surreale tra i gestori delle strutture, facendo emergere una situazione allarmante, ma soprattutto la completa assenza delle autorità sanitarie. Uno sfogo che è stato subito raccolto dal sindaco Giacomo Ghilardi che insieme a Imberti ha scritto una lettera indirizzata al prefetto Renato Saccone (poi sottoscritta anche dagli altri responsabili delle Rsa cittadine), nella quale vengono evidenziati i problemi che le strutture hanno dovuto affrontare: ritardi nell’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, difficile reperimento e numero esiguo dei tamponi, mancata condivisione di un protocollo per l’analisi dei test nei laboratori ospedalieri.

Le maggiori criticità sono legate al successivo ingresso nelle Rsa dei pazienti Covid dimessi dagli ospedali. "Sebbene il Comune non abbia competenza nella gestione delle Rsa e il controllo sanitario sia in capo alle Agenzie di Tutela della Salute, fin da subito mi sono attivato con i gestori delle strutture per sostenerli", ha spiegato il sindaco che sabato scorso ha inviato la lettera al prefetto. La missiva ha il senso di una scossa all’Ats Città di Milano (ex Asl), che Roberto Imberti mette sotto accusa. "Siamo stati lasciati soli" racconta Imberti, segnalando che solo la rapidità nell’attuazione dei piani di chiusura verso l’esterno ha evitato il peggio. "Il Comune di Cinisello ci ha inviato circa 350 mascherine, Città Metropolitana ci ha inviato 1.000 mascherine di tipo chirurgico, null’altro ci è stato fornito – afferma il presidente del consorzio, che ospita oltre 100 anziani nella struttura adiacente il quartiere di Borgomisto –. Nulla ci è stato offerto da Ats che, nonostante i nostri appelli, si è resa latitante anche sul fronte dei tamponi. Stiamo ordinando senza una rete organizzata mascherine chirurgiche, camici, occhiali, cuffie, copri scarpe, ma reperire il materiale è complicato. In più, gran parte di un ordine è bloccato da giorni in dogana".

Imberti lancia l’allarme farmaci: "In queste ore è sempre più difficile trovare il farmaco da protocollo Plaquenil, per il quale è stata anche richiesta ad Ats, senza ricevere risposta, la possibilità di prescrizione da parte dei nostri medici come servizio sanitario nazionale. Dobbiamo contattare le singole farmacie per reperirlo e acquistarlo caricandoci per intero del costo". Tuttavia il tema più importante, anche in ottica di strategia futura, è quello relativo all’attivazione dei tamponi. Ats, dopo giorni, ha dato il via libera ai test. "Per la nostra Rsa ha previsto 15 prestazioni – commenta Imberti –. E per gli altri cosa facciamo? Che senso ha farne solo 15? Per fortuna l’Asst Nord Milano si è resa disponibile ad assisterc i e ha condiviso con noi un protocollo che ci consente di eseguire i tamponi necessari". Il sindaco e i rappresentanti delle Rsa cinisellesi chiedono al prefetto l’organizzazione di un incontro anche con Ats per definire linee guida e un’azione comune.