Cormano, i lavoratori della Bitron: "Senza investimenti qui non c’è futuro"

Presidio con sciopero di due ore davanti ai cancelli dello stabilimento

La protesta dei dipendenti Briton

La protesta dei dipendenti Briton

Cormano (Milano), 1 novembre 2019 - Nel 2009 i dipendenti erano 300: ora ne sono rimasti solo 77 a lavorare all’interno dello stabilimento cittadino della Bitron, l’azienda produttrice di elementi e articoli elettronici, di via Bizzozzero 133, al quartiere industriale di Cormano. La loro grande paura è che questo storico sito produttivo del Nord Milano venga smantellato, senza alcun investimento industriale; per questo, ieri mattina, le operaie e gli operai hanno organizzato un presidio pacifico con sciopero di 2 ore davanti ai cancelli: "Chiediamo un rilancio della Bitron di Cormano, con un piano di sviluppo e con l’aumento del livello occupazionale", precisano le delegazioni sindacali.

A fianco dei lavoratori si è schierata la politica cittadina. Hanno partecipato al presidio il sindaco cormanese Luigi Magistro, l’assessore comunale alle Attività Produttive Sergio Busico, il presidente del consiglio comunale locale Michele Viganò e il consigliere di opposizione Alessandro Milani, portando la loro solidarietà e proponendo l’apertura di un tavolo di confronto al Pirellone. I segnali di un rilancio industriale non ci sono, come spiega il delegato sindacale di Fim-Cisl, Fabrizio Ortu, che lavora nello stabilimento: "Chiediamo un piano di sviluppo produttivo. Qui ci sono delle potenzialità umane e lavorative.

Questo è uno dei 7 stabilimenti italiani di Bitron ma è l’unico dove non ci sono più investimenti da 3 anni, né sul personale né sui macchinari. Così non avremo un futuro". L’età media dei 77 dipendenti è di 50 anni: "Perdere il lavoro sarebbe per tutti un dramma – continua Ortu –. Ci sono famiglie con il marito e la moglie che lavorano qui. Il sito di Cormano non può essere relegato solo alla produzione di componenti non al passo con i tempi". Per il sindaco Magistro "la Bitron deve restare in città. Questo polo è importante per la sua logistica e per la sua produzione. La città sta pagando un prezzo alto sull’occupazione. Siamo qui con i lavoratori per far sentire la nostra vicinanza". Il Comune procederà sul piano istituzionale per un confronto regionale tra le parti.