Casine Breda a Sesto, fondi scippati

Protesta l’Unione inquilini. L’assessore: "Tanto non bastavano"

L'assessore Antonio Lamiranda

L'assessore Antonio Lamiranda

Sesto San Giovanni (Milano), 24 novembre 2018 - Prima l’amministrazione ha deciso di “rinunciare” all’edificio curvo di via Trento. Ora arriva la parola definitiva su un altro intervento, programmato dalla vecchia amministrazione, che l’attuale giunta ha scelto di mettere da parte. Il vecchio Villaggio Breda, le case degli ex operai di via Camagni, non saranno riqualificate. La scelta arriva nonostante ci fossero già i fondi, grazie a un bando che il Comune aveva vinto. Nel 2016, infatti, il municipio ottenne un finanziamento di 1,2 milioni che Regione Lombardia aveva concesso ad Aler e al Comune per mettere a posto le villette dell’ex Villaggio Breda.

I lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2017, invece non sono mai partiti. L’amministrazione ha deciso di dirottare quell’investimento sulla riqualificazione energetica dello stabile comunale di via Campestre 250. Già a marzo la giunta aveva deliberato il cambiamento di utilizzo delle risorse regionali. Giovedì sera gli uffici hanno certificato lo spostamento di risorse, durante la commissione bilancio dove è stata illustrata l’ultima variazione dei conti pubblici per quest’anno. La Regione avrebbe già dato il via libera al cambiamento nell’uso del contributo vincolato. La riqualificazione delle vecchie case operaie aveva un duplice scopo. Da un lato, conservare la memoria della città delle fabbriche e tutelare l’importante testimonianza dell’urbanistica paternalistico- industriale italiana del primo ’900. Costruite tra il 1920 e il 1925 e progettate dall’architetto Broglio, sono esempio di tecniche innovative per l’epoca, ispirate al modello anglosassone del villaggio giardino. Soprattutto il restyling avrebbe permesso di intervenire su un patrimonio logoro, che versa in uno stato di conservazione non buono e che solo in parte è abitato. Con quell’intervento le villette sarebbero state nuovamente disponibili per l’edilizia sociale e per chi si trova senza una soluzione abitativa.

L’Unione Inquilini aveva già denunciato la situazione e la consigliera Pd ed ex sindaco Monica Chittò ha presentato un’interrogazione, che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale. «Le vecchie case per i lavoratori della Breda sono di Aler e fino a oggi il Comune non aveva ancora firmato la convenzione con l’agenzia – spiega l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda –. Inoltre con 1,2 milioni non saremmo stati in grado di riqualificare l’intero patrimonio». Una cifra non sufficiente. «Avremmo sistemato solo le coperture di alcune case. Abbiamo preferito convogliare l’intera somma sullo stabile di via Campestre, oltretutto già abitato, dove i lavori saranno eseguiti in modo completo senza dover prevedere nuove fasi».