Bresso, avanza il cantiere per la vasca del Seveso

Rabbia dei cittadini "traditi dalle istituzioni". Le contromosse del sindaco Cairo.

Il sindaco Simone Cairo contrario all'esproprio

Il sindaco Simone Cairo contrario all'esproprio

Bresso (Milano), 12 agosto 2020 - L’abbattimento degli alberi sulla sponda milanese del fiume Seveso procede a spron battuto. Da ieri le transenne hanno cominciato ad allargarsi anche sul lato bressese del fiume, la cosiddetta “sponda sinistra” che per i comitati rappresentava una sorta di baluardo, un limite invalicabile, che invece è caduto.

Quasi come in una battaglia a Risiko nel territorio del Parco Nord, in pieno agosto si sta compiendo uscontro tra istituzioni e cittadini per la realizzazione della tanto discussa vasca di laminazione del Seveso. Ieri si è compiuto l’ennesimo atto a sorpresa: la presa di possesso da parte di MM (la società milanese incaricata dei lavori), delle aree che si trovano sulla sponda sinistra del fiume Seveso, ossia in territorio bressese. Aree non direttamente interessate dalla costruzione della vasca (che invece sorgerà su suolo del Comune di Milano), ma necessarie per le attività di cantiere, almeno secondo quanto affermano i tecnici. Di fatto le aree servirebbero temporaneamente al passaggio dei mezzi.

Un atto che amplifica il dissenso dei cittadini e che continua a dividere le istituzioni. Perché questa volta è finito sotto accusa il sindaco di Bresso, Simone Cairo, che negli ultimi giorni si era schierato apertamente con i suoi cittadini, attaccando sui social i predecessori, l’amministrazione comunale di Milano e persino il Parco Nord, ma che ieri ha dovuto deporre le armi. 

Ieri mattina il personale della società MM, si è recato sui terreni alle spalle dei condomini di via Papa Giovanni XXIII, ed ha preso possesso delle aree “per causa di pubblica utilità“. Il sindaco, in qualità di proprietario di buona parte dei terreni, si è presentato rifiutando la procedura di esproprio. Come ha ampiamente spiegato in un post su facebook, al momento della firma del progetto "tutti gli enti si sono accordati nel rinunciare (e per Bresso subire) gli espropri delle aree in sponda sinistra, purché diventassero in gran parte parco e fosse concesso di rinforzare gli argini del torrente nel tratto indicato". Appellandosi a questo accordo il primo cittadino bressese ha messo a verbale il fatto che le aree a ridosso di via Papa Giovanni non possono essere espropriate, dunque non le ritiene passate di mano. Tuttavia, dal punto di vista sostanziale, l’impresa le ha prese in carico e potrà disporne per eseguire i lavori. A verbale è stato scritto che «l’immissione in possesso è dunque funzionale all’avvio del cantiere della messa in sicurezza della sponda sinistra del fiume Seveso", ma non sarà possibile eseguire abbattimenti di alberi. «Il Comune di Bresso – ha fatto scrivere il sindaco - come proprietario delle aree ribadisce che non si eseguano abbattimenti e/o diradamenti di alberi senza il preventivo accordo tra Parco Nord, Comune di Bresso e MM Spa".

Ciò ha letteralmente scatenato quei rappresentanti del comitato No Vasca che non sono ancora partiti per le ferie. La situazione è sempre più tesa, come dimostrano gli scontri verbali tra cittadini bressesi e milanesi che, purtroppo, in questa vicenda paiono sedere su due fronti opposti.