Vitto, l’ex comunista "Ho trovato un polletto..."

Candidato sindaco e dipendente comunale infedele: chiedeva il pizzo per i clan

di Roberta Rampini

"Ci siamo, ci siamo...tranquillo". E ancora: "Dai che forse in settimana facciamo una cosa che ho trovato un piccolo pollettino (...) che poi se in settimana se esce qualcosa ti chiamo". È una delle conversazioni tra Gaetano Bandiera e Vittorio Marchio, 72 anni, ex dipendente comunale di Rho, finito in carcere ieri mattina nell’ambito dell’operazione Vico Raudo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Dipendente comunale infedele licenziato nel 2012 in seguito ad una grave violazione del codice disciplinare: aveva promesso un alloggio comunale a una famiglia in difficoltà usando la carta intestata del Comune. Nel 2010, era stato indagato dalla Guardia di Finanza di Rho per concussione, in questo caso aveva promesso un lavoro all’interno di una compartecipata del Comune in cambio di 950 euro. Ma prima di finire nei guai nel 2007 era stato candidato sindaco di Comunisti Italiani. L’indagato Marchio per decenni aveva fatto l’usciere prima in Municipio e poi all’ufficio tecnico di via Marsala con lo stesso ruolo. Molto conosciuto in città, “Vitto“, come è emerso dall’indagini, aveva un ruolo ben preciso all’interno della “locale di Rho“: nei primi mesi del 2021 aveva "fatto visita a diversi soggetti (commercianti, professionisti) al fine di richiedere loro un contributoaiuto economico - si legge nell’ordinanza - tale azioni sono anch’esse da inquadrare in una sorta di controllo del territorio, in cui gli imprenditori hanno ceduto, sottomettendosi, alle richieste economiche avanzate e pretese dal duo (Gaetano Bandiera e Antonio Procopio, ndr)". Diversi i soggetti avvicinati, con insistenza e l’implicita minaccia "connessa alla loro appartenenza all’organizzazione mafiosa", per farsi consegnare somme da 500 a 200 euro. Incontri in città, in via Meda o in un bar di via Castelli Fiorenza, durante le ore di permesso mattutine che aveva Bandiera. "Sì perché dobbiamo stare attenti con sti telefoni eh che una volta...", dice Marchio.

Palese fin l’inizio la finalità dell’accordo, un vero pactum sceleris (patto per il delitto). In un caso Bandiera e Procopio, commentano il fatto di voler incaricare Marchio al fine di rintracciare "l’architetto" (una delle vittime), utilizzandolo come intermediario per le richieste estorsive. Marchio aveva collaborato ma con una consapevolezza, "comunque.. sapete qual è il problema? che ci siamo rovinati tutti! Per un c...". Teste di maiale recapitate a domicilio, il pizzo richiesto ai negozianti, traffico di droga e di armi. Ieri mattina la città è tornata indietro di oltre 10 anni, quando l’operazione Infinito aveva fatto emergere la presenza capillare della ‘ndrangheta. "Mi congratulo con la Direzione distrettuale antimafia per quanto portato avanti in questi mesi - dichiara il sindaco Andrea Orlandi - Il nostro territorio non intende accettare le logiche imposte dalle mafie. Esprimere qualsiasi ulteriore considerazione in questo momento sarebbe prematuro. Le indagini sono tuttora in corso e attendiamo di avere maggiore chiarezza sui fatti contestati ai 49 arrestati".