Senago, morto l'anziano che ha sparato alla moglie

L'81enne non riusciva ad accudire ladonna da tempo malata. Ha lasciato una lettera: "Sono stanco chiedo perdono"

I carabinieri davanti all'abitazione della coppia

I carabinieri davanti all'abitazione della coppia

Senago (Milano), 1 ottobre 2018 - E' riuscito nel suo intento, alla fine. Missione drammaticamente compiuta per Giuseppe Moia, 81 anni. Dopo aver ucciso la moglie 80enne Luisa Valli con due colpi di pistola dritti alla testa esplosi sabato mattina nell’abitazione di via Treviso 18, a Senago, è deceduto anche lui. Fatale il colpo che, subito a seguire, ha sparato contro se stesso. Le condizioni erano apparse disperate ai soccorritori arrivati dopo che una vicina di casa aveva dato l’allarme. E i medici del Niguarda non hanno potuto fare molto che cambiare un destino già segnato. Il coma, poi la morte, ieri pomeriggio. Come fortemente desiderato. Come scritto nel biglietto ritrovato dai carabinieri all’interno dell’abitazione: "Lei oggi non ha più voce, non riesce a farsi capire...io non riesco più a dormire, non riesco nemmeno a camminare...". Così ha spiegato la stanchezza, diventata ormai insostenibile, dell’età, della malattia della moglie, forse anche della solitudine.

"Chiedo perdono... e chiedo di essere cremati insieme...". Un ultimo desiderio, per poter ancora condividere, chissà dove e come, qualche momento con la donna che ha amato a lungo. Ma non solo. Moia aveva deciso di donare gli organi. Che dovrebbero quindi essere espiantati in queste ore, con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Sul corpo dell’anziano dovrebbe esserci comunque anche l’autopsia. Anche se ormai serve a poco. La tragedia è pienamente consumata. Il piano concluso. Intorno alle 10 di sabato mattina Moia è entrato in azione. Ha preso la sua pistola calibro 22, regolarmente detenuta e posta in un cassetto. Ha controllato fosse carica. Si è diretto in camera da letto e ha sparato due colpi alla testa della moglie, che non ha avuto via di scampo. Poi ha tentato il suicidio, riuscendoci.

Quindi l’arrivo della vicina di casa, la porta socchiusa e la scena davanti ai suoi occhi, sconvolgente. Vano l’arrivo dei carabinieri e delle ambulanze. Dal bigliettino, ecco emergere il quadro di una grande stanchezza, resa sempre più difficile da affrontare per i problemi di salute della moglie, che era appena stata ricoverata una settimana in ospedale. Una tragedia che difficilmente nella palazzina popolare di Senago dimenticheranno. La coppia non aveva figli. Sono i fratelli di entrambi i coniugi che si sono presentati in caserma.