Il maestro arrestato a Pero: «Mai conosciuto uno così cattivo»

Parla la mamma di uno dei bambini maltrattati dal maestro arrestato

Le telecamere nascoste hanno confermato i sospetti

Le telecamere nascoste hanno confermato i sospetti

Pero (Milano), 2 dicembre 2018 - Qualche graffio, un livido, piccoli segni sulla pelle di Giovanni (nome di fantasia) che non avevano destato preoccupazione nella mamma. «I bambini giocano, una litigata, una caduta può succedere, io non ci ho visto niente di strano», torna a raccontare la mamma di Giovanni, il bimbo di due anni e mezzo, il più piccolo nella classe del maestro violento di Pero da giovedì ai domiciliari.

Giovanni è fra i bambini spintonati e afferrati con forza dal maestro, appare nel video girato dalle telecamere nascoste nella scuola dell’infanzia, preso di peso dall’insegnante e fatto volare a terra con i calzoncini abbassati. «Giovanni non sa ancora parlare, dice solo poche parole. L’ho voluto mandare a scuola perché imparasse di più, l’ho portato perché potesse integrarsi, per abituarsi agli altri bimbi. È stata un’esperienza terribile». La mamma di Giovanni vive da 4 anni in Italia, mentre il papà a Milano lavora e vive da 30 anni.

Il piccolo è anticipatario (quei bambini che vengono inseriti alla scuola materna prima dei tre anni di età), per lui erano i primi giorni di scuola. «Ha iniziato il 2 ottobre, il primo mese lo portavo un’ora dalle 10 alle 11. A novembre fino alle 11.45 e da una settimana stava fino alle 13, poi il pomeriggio a casa. L’inserimento andava fatto piano piano per non stressare il bambino e invece prendeva le botte», dice la donna. Prima di vedere il video diffuso dopo l’arresto dell’insegnante non immaginava che in quella classe i metodi fossero così brutali: «Non sapevo nulla, è stato uno choc. Non mi è mai capitato di conoscere gente così cattiva, con il cuore di ghiaccio. Noi mamme siamo unite, ci sono degli avvocati che vogliono aiutarci, pensiamo a una denuncia».

La pediatra di famiglia ha consigliato l’assistenza di uno psicologo. La mamma vorrebbe cambiare scuola a Giovanni «vicino a casa c’è un asilo privato, ma non possiamo permettercelo». Solo in quattro in classe venerdì, Giovanni tornerà a scuola? «Lunedì anche gli altri compagni torneranno, noi mamme ci aspettiamo che le cose cambino, ci aspettiamo che cambino soprattutto il personale. I bambini perderebbero anche i loro amici, invece, vogliono stare insieme, cambiare l’asilo significherebbe aggiungere loro un altro stress».