Garbagnate, le sale operatorie si tingono di rosa

Chirurgia al femminile nell’Asst Rhodense. Tabù rotto in Urologia

La medicina si tinge di rosa

La medicina si tinge di rosa

Garbagnate Milanese (Milano), 23 gennaio 2018 - Dalle aule universitarie ai reparti ospedalieri, la medicina in Italia si tinge di rosa e le strutture sanitarie dell’Asst Rhodense non fanno eccezione. La presenza delle donne medico è in forte aumento, sia negli ambulatori dove si fa prevenzione e diagnosi, che nelle sale operatorie. Oggi finire sotto i ferri di un chirurgo donna è abbastanza comune. Lo dicono i numeri dell’Asst Rhodense: su 556 medici (primari compresi) 296 sono donne e 260 maschi, le donne fanno la parte del leone quando indossano il camice da infermiera (1.121 contro i 259 maschi) e quello dei tecnici Ota (442 donne e 57 maschi). Le donne ricoprono tutti i ruoli, per questo la direzione ha organizzato un ciclo di convegni. Ieri mattina primo appuntamento su “Chirurgia al femminile”, specialità sconsigliata alle laureande per la prospettiva di orari incompatibili con la famiglia.

"Ci sta a cuore il tema della medicina di genere, cioè dell’approccio differente al paziente da parte di medici uomini e donne - dichiara Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense - non parliamo di quote rosa ma del valore aggiunto che il medico donna porta nel suo lavoro". Un progetto apprezzato dall’assessore al welfare della Regione, Giulio Gallera, intervenuto al convegno: "Nelle aziende ospedaliere della nostra Regione ci sono moltissime esperienze positive per favorire la conciliazione dei tempi lavoro-casa alle donne medico, questo incontro evidenzia il lavoro delle donne in medicina".

La parità tra chirurghi uomini e donne è ancora lontana, ma tutti concordano sul fatto che la presenza delle donne nelle equipe è positiva. Ne sa qualcosa Andrea Gregori, direttore dell’Unità operativa di Urologia dell’ospedale di Garbagnate, nella sua equipe ci sono 4 uomini e 3 donne. Ieri mattina ha affidato a una di loro, Virginia Varca, dirigente medico di urologia, l’intervento chirurgico su un paziente affetto da neoplasia alla prostata, trasmesso in diretta. "Venti anni fa non c’erano molte donne che si approcciavano alla chirurgia urologica, era un settore esclusivamente maschile - racconta il medico - ora le cose fortunatamente sono cambiate e la presenza femminile in sala operatoria non crea più imbarazzi ai pazienti". Crescono, si uniscono e si raccontano le chirurghe, attraverso l’Associazione Women in Surgery Italia, network presente in numerosi Paesi. Ieri una delle fondatrici e oggi presidente, Isabella Frigerio, ha condiviso con le colleghe dell’Asst Rhodense la strada fatta finora e le prospettive, tra settori ancora baluardo degli uomini, come ortopedia e urologia, e altri da anni in mano alle donne, come pediatria e ginecologia.