
Il sindaco Francesco Vassallo all'inaugurazione dell'opera
Bollate (Milano), 27 giugno 2019 - Tolte dal muretto le facce contro bullismo realizzate nel 2016 e troppe volte vandalizzate in piazza Aldo Moro a Bollate. Una resa per alcuni, una necessità per il sindaco. A 3 anni di distanza, dei 150 volti, 150 sorridi di cittadini bollatesi, realizzati dall’artista Walter Marinello ne erano rimasti poco più della metà per via dei continui atti vandalici. L’ultimo episodio la scorsa settimana, un doppio raid ai danni al muro realizzato con il calco del volto di tanti bollatesi. Una a una le facce sono state staccate dall’angolo dedicato all’opera al Cantun Sciatin, sotto il Comune. Una parte dei calchi sono stati ritrovati in centro città, gettati a terra e frantumati. Un’altra parte invece era stata sparpagliata all’interno della stazione di via IV novembre.
Così il Comune, in collaborazione con i volontari della Velostazione di Alessandro Parisi, hanno deciso di rimuoverli e di colorare il muretto che li accoglieva, in una tinta coordinata con i palazzi della piazza. Come “dispetto” della città alla violenza e all’abuso della forza, contro i diritti altrui. Erano questi gli obiettivi del muro con le facce che sorridono, cuore del progetto “Contro il bullismo - Bollate ci mette la faccia” messo in campo dal Comune. «Peccato - commenta il sindaco Francesco Vassallo - perché altrove l’opera non è stata distrutta come a Bollate. Ma non era più possibile lasciare quei calchi dimezzati; era una questione di decoro della piazza principale di Bollate. Così abbiamo pensato di lanciare l’iniziativa del recupero».
Che fine faranno i calchi? Verranno messi a disposizione dei proprietari che potranno ritirarli direttamente in Comune. Fra le voci contro la rimozione c’è quella di Oscar Pattaro, cittadino attivo: «Se ci si limita a colorare il muretto sarà una resa incondizionata. Lasciamo i calchi e mettiamoci un cartello indirizzato ai vandali con la scritta: “Vi auguriamo di diventare presto persone civili. Diversamente, non possiamo, non vogliamo immaginare cosa potranno diventare i vostri figli”». Intatta, invece, l’installazione realizzata da Marinello a Novate, dove resistono le 120 facce sorridenti dei novatesi appesi da tre anni alla grigia parete di cemento nel parco pubblico cittadino.