Bollate, un "no" all'azienda. Ma Cassina Nuova non festeggia ancora

La Conferenza dei servizi ferma l'aumento di produzione della Bitumati. Che ha però ancora tempo per le controdeduzioni

Un’assemblea pubblica sul tema

Un’assemblea pubblica sul tema

Bollate (Milano), 21 dicembre 2017 - Bitumati 2000 incassa (per ora) una sconfitta. Si è chiusa con una fumata nera la Conferenza dei Servizi riunita a Città Metropolitana sulla richiesta di aumento della produzione dell’azienda di via Pace a Cassina Nuova che lavora catrame e lo rigenera. Richiesta respinta al mittente, ma i cittadini del Comitato Insieme Ambiente e Salute non cantano ancora vittoria: "Il risultato potrebbe capovolgersi il 15 gennaio, allo scadere del termine ancora una volta concesso all’azienda per presentare le proprie controdeduzioni - dicono -. La domanda che ci poniamo ora è questa: possono i bollatesi, dopo aver segnalato tramite esposti, verbali, monitoraggi e denunce una grave situazione di degrado, correre ancora questo rischio?". Una convivenza durissima quella fra le case e la fabbrica. Puzze, rumori, polvere rendono la vita difficile alla frazione a ogni ora del giorno e della notte.

Guarda da lontano il sindaco della città, Francesco Vassallo: "La politica è stata e resta fuori dalle questioni tecniche, quando ci entra fa solo pasticci. I tecnici si sono assunti le responsabilità delle loro decisioni",sottolinea tirando forte un’altra boccata dall’ennesima sigaretta. E proprio dagli uffici tecnici del Comune è uscito su tutti i pareri il chiaro diniego alle richieste della Bitumati. "La politica è stata fuori e resta fuori dai tavoli", insiste il primo cittadino. A lui con 1.300 firme, segnalazioni, reclami, un consiglio comunale aperto cittadini e forze politiche hanno chiesto di scendere in campo a difesa del loro diritto alla salute. Il primo cittadino ha fatto mettere in questi giorni le centraline mobili per misurare la qualità dell’aria in via Como, ma tutti pensano "che i controlli a tempo non serviranno a nulla" e che le centraline andavano messe in via Kennedy. E se i risultati dei monitoraggi dovessero confermare le preoccupazioni dei cittadini? "Vedremo i dati, agiremo con i mezzi a disposizione", risponde secco.

Lavorano alacremente in queste ore i cittadini riuniti nel comitato. In testa ci sono Sara e Giulia due mamme, due nonne che la battaglia contro il coprifuoco per il puzzo che fa "serrare le finestre, rientrare i bambini dai giardinetti, che brucia in gola e arrossare gli occhi", la stanno combattendo dalla prima ora. Ieri sera hanno riunito attorno a un tavolo forze politiche e associazioni con un unico obiettivo: preservare la salute di tutti i cittadini, concertando azioni comuni. "Il problema non è solo in che misura e se si inquina ma dove, nel nostro caso in un centro abitato e in zona ad alto rischio. Il posto della fabbrica è lontano dalle case".