Bollate, ampliamento della Bitumati: sempre più diviso il fronte contrario

Aumentano le distanze, la battaglia per la frazione prosegue su più fronti opposti

I camini fumanti dello stabilmento di Cassina Nuova

I camini fumanti dello stabilmento di Cassina Nuova

Bollate (Milano),2 novembre 2017 - Respinta la mozione presentata dalle minoranze unite (Per un’altra Bollate, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Siamo Bollate, Forza Italia) sugli impegni urgenti da prendere per affrontare il problema della difficile convivenza fra Bitumati 2000 e le abitazioni di Cassina Nuova, la frazione bollatese ammorbata da tempo dai fumi, dalla polvere, dagli odori e dai rumori del sito produttivo. Aumentano le distanze, la battaglia per la frazione prosegue su più fronti opposti. In prima linea c’è il Comitato per la salute, circa 1.300 firme raccolte da due donne, Sara D’Andria e Giulia Pagani che da nonne, mamme e cittadine si sono messe a lottare contro puzze, rumori, «e la paura di non sapere che cosa stiamo respirando». Ci sono il gruppo di mamme contro lo smog, le forze politiche di minoranza da un lato e quelle di maggioranza dal lato opposto, le associazioni ambientaliste, le famiglie dei lavoratori che difendono il posto. Mentre tutti si dividono sui passi da compiere, i camini continuano a fumare a pieno regime senza soluzione di continuità. Il primo obiettivo è chiaro: impedire l’ampliamento della produzione (da 60mila tonnellate di agglomerati bitumosi a 200).

«Sabato ero al campo della Solese, la puzza era allucinante, il problema esiste. Il documento che abbiamo proposto avrebbe potuto essere condiviso da tutti, discusso nel merito», ha dichiarato il consigliere leghista Boniardi davanti al presidente del consiglio comunale che sulla questione dell’urgenza della mozione poneva il veto. «L’urgenza? Per i disturbi, i fastidi, le segnalazioni quotidiane dei cittadini. In settimana in una scuola della frazione i bambini in cortile sono stati riportati in classe per le puzze. Cosa c’è nell’aria? È una questione da chiarire dando un’accelerazione sulle azioni da mettere in atto, fra le quali indagini epidemiologiche nelle scuole», ha aggiunto il consigliere di minoranza Catenacci. Respingere l’ampliamento della produzione, delocalizzare l’attività, sospendere la produzione: sono le principali richieste della mozione respinta dalla maggioranza.

«State chiedendo l’impossibile» ha replicato il sindaco Francesco Vassallo. «L’appello di muoversi in un’unica direzione ancora una volta non è stato accolto, l’impegno sinora profuso dall’Amministrazione Comunale verso i cittadini di Cassina Nuova è stato scimmiottato attraverso una mozione urgente dell’opposizione che riproponeva, né più né meno, i passaggi che si stanno già perseguendo per tutelare la salute dei cittadini - si legge nel comunicato diffuso dalle forze di maggioranza Pd a margine del consiglio -. Ci siamo impegnati a proseguire con i controlli sull’inquinamento ambientale e posizionando centraline per la misurazione della qualità dell’aria al fine, non certamente facile, di comprendere quale sia l’apporto specifico attribuibile alla Bitumati, considerando anche i diffusi livelli di inquinamento derivanti da situazioni generali quali il traffico». Le opposizioni promettono battaglia.