Milan, inchiesta di Report: chi sono i veri proprietari del club?

Secondo il programma tv D’Avanzo e Cerchione avrebbero la maggioranza delle quote, i tanti dubbi sulle costruzioni offshore e sulla reale provenienza dei fondi

Yonghong Li

Yonghong Li

Milano, 24 novembre 2020 - Ieri sera è andata in onda l’inchiesta di Report circa la reale proprietà del Milan che ha già tenuto banco nei giorni scorsi: dei dubbi instillati dal programma di Rai Tre a cui il Fondo Elliott aveva replicato tramite una nota Ansa fornita da un portavoce in cui veniva ribadito che il fondo detiene il 96 % delle quote del club rossonero.

La nota di Elliott

"Elliott Associates LP ed Elliott International LP hanno congiuntamente il completo controllo della holding a cui fa capo il Milan. Elliott detiene il 96% del club, mentre la restante quota è di pertinenza dei nostri partner". E' quanto dichiara un portavoce di Elliott. "Elliott è pienamente impegnata a riportare il Milan ai vertici del calcio europeo, facendo leva sui principi di stabilità finanziaria e corretta supervisione, ora già saldamente in atto - prosegue il portavoce -. Elliott ha finanziato il percorso di rilancio del Milan negli ultimi anni, con oltre 600 milioni di euro investiti nel club. Elliott si è inoltre impegnata a partecipare a un investimento privato di 1,2 miliardi di euro per la costruzione di un nuovo stadio all'avanguardia per la città di Milano e di un innovativo distretto multifunzionale, che insieme contribuiranno alla continua trasformazione del Milan, offrendo non solo un punto di riferimento iconico alla città ma anche un progetto di eccellenza per il calcio italiano". Secondo quanto asserito dalla trasmissione televisiva, i reali proprietari del club rossonero sarebbero i due finanzieri napoletani fondatori della società Blue Skye, Gianluca D’Avanzo e Salvatore: “oggi siedono nel consiglio d’amministrazione del Milan e le società, da cui dipende il club, le hanno aperte in Lussemburgo. Quando a Yonghong Li subentra il fondo Elliott viene costituita la società Project Redblack, a sua volta partecipata da due anonime del Delaware e da un’altra lussemburghese, la Blue Skye di D’Avanzo e Cerchione” ha spiegato il giornalista di Report. Mentre l'Italia non ha ancora il suo registro dove è possibile leggere i veri titolai delle imprese, il Lussemburgo si è da poco adeguato alla normativa ed è lì che Report ha estrapolato i nuovi titolari effettivi del Milan, almeno sulla carta, con una quota di poco superiore al 50%.

I dubbi dei Bellavia

Ieri sera l’esperto antiriciclaggio Bellavia ha contestato la dichiarazione all’Ansa di Elliott in quanto sarebbe in contraddizione con i documenti ufficiali e per la costruzione del nuovo stadio il Comune di Milano ha chiesto i reali proprietari di Milan e Inter. Lo prevede la legge (solo in fase di gara d’appalto) quando viene riconosciuta la pubblica utilità per una struttura edilizia. «Tutti scrivono che c’è il fondo Elliott. Io vedo che dietro una catena societaria lussemburghese c’è una società del Delaware. Però la dichiarazione della controllante del Milan è che la maggioranza non è di Elliott, ma di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo. Sono loro i titolari effettivi, cioè quelli che controllano il Milan. Il vero tema è: da dove arrivano i soldi? Non si può sapere perché queste costruzioni offshore sono fatte per non sapere la vera provenienza dei fondi» ha affermato Bellavia.

La replica di Galliani

Adriano Galliani ha voluto commentare la vicenda portata alla ribalta da Report: «Ho visto il servizio su Rai3 che insinuava dubbi sulla proprietà del club. L’ennesimo tentativo di colpire Silvio, anche a costo di infangare il Milan. Come quando insinuarono che la vendita ai cinesi fosse un’operazione per ripulire i soldi di Berlusconi, facendoli rientrare dall’estero. Il Milan appartiene per il 96% al fondo americano di gestione di investimenti Elliott e per il rimanente 4% a Blue Skye, la società creata dai due finanzieri napoletani che lavorano nella City londinese, Salvatore Cerchione e Luca D’Avanzo. L’hanno acquistato dal cinese Yonghong Li, un’operazione trasparente, controllata e verificata più volte».