REDAZIONE POLITICA

Salvini: io ministro? Se me lo chiedono non dico no

"C'è l'impegno a tagliare le tasse, mi basta", dice il leader leghista dopo il colloquio con il premier incaricato

Salvini dopo le consultazioni con Mario Draghi

Milano, 9 febbraio 2021 - "Io ministro? Se mi si chiede di far parte di una squadra, per carattere la partita me la gioco, non sto in panchina a guardare. È un momento di emergenza nazionale che richiede pragmatismo". Matteo Salvini, ospite in tv a "Fuori dal coro" non avrebbe potuto essere più chiaro: in caso di ministri politici, io ci sono. "L'ho dimostrato quando ho fatto per un anno il ministro dell'Interno con i risultati che gli italiani ricordano e con i dieci processi che ho sulle mie spalle. Sono spalle larghe però posso essere rimproverato di tutto tranne che di mancanza di coraggio quindi se mi venisse chiesto di dare il mio contributo, sia chiaro in base alle mie competenza perché non sono uno di quei politici onniscienti buoni per tutte le poltrone, sicuramente non mi tirerei indietro". 

D'altra parte che ci fosse sintonia con l'ex presidente della Bce Mario Draghi era risultato chiaro già nel pomeriggio, dopo il secondo giro di consultazioni: "Molto bene, molto bene, non vediamo l'ora di partire", aveva commentato fuori da Montecitorio. Nonostante il solito elenco - "imprese, moda, turismo, interesse nazionale..." - è sul suo cavallo di battaglia che si è consumato l'avvicinamento tra i due: le tasse. E la flat tax, che però non è tra i punti in programma dell'ex presidente Bce. "La puoi chiamare flat tax o Filippo, a me basta che ci sia l'impegno a tagliare le tasse", dice ancora il leader della Lega. 

Niente nuove tasse, dunque, e pace fiscale. Ecco i temi caldi per Salvini: "Noi abbiamo portato la proposta di aumentare il regime forfettario, quindi la flat tax, fino a 100.000 euro per uno dei settori più colpiti, quindi partite iva, artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e abbiamo portato la proposta di pace fiscale per la rottamazione di 50 milioni di cartelle di Equitalia, che rischiano di devastare la vita di milioni di famiglie. Non sono affezionato a termini, ma chiediamo un importo limitato delle cartelle per fare respirare milioni di famiglie: non si parla di evasori ma di persone che hanno sofferto un anno complicato".

"Usciamo sollevati da questo incontro perché c'é l'impegno a nessuna nuova tassa, nessun aumento, nessuna patrimoniale, anzi un tavolo di lavoro per la riduzione del carico fiscale soprattutto per l'Irpef".