Elezioni regionali Lombardia 2023, quando si vota? 12 febbraio o 5 marzo

Modificata la legge elettorale. A decidere sarà il governatore Attilio Fontana

Milano. 22 novembre 2022 ​Il Consiglio regionale ha approvato icon 43 voti a favore e 24 contrari la modifica alla legge elettorale regionale che concede al governatore la facoltà di decidere la data delle elezioni lombarde. Una facoltà che ha due vincoli. Il primo: Attilio Fontana potrà convocare le urne massimo 30 giorni prima della scadenza naturale della legislatura e non oltre 60 giorni dopo la stessa. Tradotto: le Regionali lombarde dovranno tenersi non prima del 5 febbraio 2023 e non oltre il 7 maggio.

Il secondo vincolo: un eventuale decreto del Ministero dell’Interno è comunque superiore, dal punto di vista della potestà legislativa, a ogni decisione del governatore. Detto questo, lo scenario più probabile in Lombardia sembra l’indizione delle elezioni a metà febbraio o all’inizio di marzo, quindi il 12 febbraio o il 5 marzo: c’è da dribblare il carnevale, quello Ambrosiano ma non solo, se è vero che il centrodestra punta ad accorpare le Regionali lombarde e quelle laziali.

La modifica della legge e la volontà di andare il prima possibile al confronto elettorale sono stati letti – tra Pirellone e Palazzo Lombardia – come una strategia di Fontana e dei partiti che lo sostengono per togliere tempo utile alla candidatura e alla campagna di Letizia Moratti, l’ex vicepresidente della Regione ora in corsa con il Terzo Polo. L’altro candidato alla presidenza lombarda è, sul versante del centrosinistra, Pierfrancesco Majorino. Non a caso le opposizioni sono state particolarmente dure nei confronti della modifica approvata ieri. "Questa modifica, fatta a ridosso delle elezioni, è uno schiaffo ai cittadini che dimostra lo scarso rispetto dell’istituzione da parte del centrodestra" attacca il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul.

Michele Usuelli, consigliere regionale di +Europa, su questo provvedimento si è giocato il jolly a disposizione di ogni gruppo d’opposizione: da qui il mancato contingentamento dei tempi degli interventi in Consiglio regionale, che ha fatto slittare l’approvazione della norma dal 15 novembre ad oggi. "Visto che ora è nelle sue facoltà – provoca Marco Fumagalli, consigliere regionale pentastellato –, Fontana metta subito fine a questa disastrosa legislatura". "Polemiche inutili – replica Roberto Anelli, capogruppo della Lega –: ci siamo solo adeguati a quanto avviene in altre Regioni".