Crisi governo: Draghi pensa al gas, i partiti ai sondaggi

Il premier in Algeria per trovare soluzioni al caro bollette che minaccia gli italiani. A Roma si pensa al "cadreghino"

Il premier Mario Draghi è Algeria per strappare nuovi contratti per la fornitura di gas. Intanto a Roma è un susseguirsi di riunioni e trattative all'interno e tra i partiti. Le due facce della crisi di Governo: il premier che a dispetto delle dimissioni (respinte da Sergio Mattarella) tratta con il governo di Algeri per garantire all'Italia fonti di approvigionamento alternative perché la guerra in Ucraina ha mandato i prezzi alle stelle. Sull'altro fronte le energie, quelle fisiche e mentali, della stragrande maggioranza dei politici sono tutte concentrate sulle mosse in vista dell'attesissimo discorso di mercoledì al Parlamento del presidente. Da una parte c'è un presidente del Consiglio che cerca di trovare soluzioni al caro bollette che sta colpendo gli italiani e che di fatto era tra i punti del Decreto Aiuti su cui si è spaccata la maggioranza con la fiducia negata dal Movimento 5 Stelle. Dall'altra i partiti che con un occhio ai sondaggi cercano di capire quale sia la strategia migliore da adottare nell'ipotesi che il premier lasci e si vada al voto anticipato.

Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità 

Sullo sfondo la lettera dei sindaci che vanno in pressing su Mario Draghi perché resti al suo posto: il Paese "ha bisogno di stabilità", si legge in una lettera aperta firmata dai sindaci delle più importanti città italiane. Da Milano a Roma, da Genova a Torino, da Firenze a Venezia, arriva un appello bipartisan varato da undici primi cittadini, compresi i presidenti di Anci, Upi e Ali, che puntano il dito anche contro gli "irresponsabili" che hanno creato questa situazione. Appello che continua ad accogliere adesioni. In serata, il numero dei firmatari ha superato i mille. Sono loro che ogni giorno toccano con mano le difficoltà dei propri cittadini, le conseguenze di un'inflazione che ha colpito soprattutto i redditi più bassi e i rischi che la crisi politica ineschi una crisi sociale. Quello di cui sembrano essersi dimenticati i partiti. 

Il summit Il summit intergovernativo - co-presieduto dal presidente Draghi e dal presidente Tebboune e vede la partecipazione dei ministri Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti - rappresenta un momento di confronto sui maggiori temi dell`agenda internazionale: l`aggressione della Russia all`Ucraina, lo sblocco dell`export del grano ucraino e diversi dossier internazionali (Libia, Sahel, Sahara Occidentale). I due governi puntano al consolidamento di una cooperazione bilaterale e ci sarà la firma di diversi accordi e protocolli d`intesa, oltre a una dichiarazione congiunta. I temi sono molteplici: giustizia, sostegno allo sviluppo sociale, microimprese e start up, cooperazione industriale, lavori pubblici, cooperazione energetica e sviluppo sostenibile, protezione del patrimonio culturale. Il summit affronterà poi la delicata questione delle politiche migratorie: in controtendenza col dato complessivo della rotta del Mediterraneo centrale, la consistenza del flusso di migranti sbarcati in Italia dall`Algeria è contenuta (303 sbarchi nel 2022) e in decrescita (-46%) rispetto al 2021.