Dimissioni Draghi, cosa succede ora al governo? Gli scenari e le posizioni dei partiti

Dopo l'annuncio del premier e lo stop di Mattarella, al via le grandi manovre in vista dell'appuntamento di mercoledì alle Camere

Roma, 15 luglio 2022 - C'è chi auspica di poter ricreare la maggioranza, chi chiede elezioni subito e chi avanza l'opzione del Draghi bis. Dopo l'annuncio delle dimissioni di Mario Draghi, tra i partiti è iniziato il dibattito su come procedere. Concluso il voto di ieri al Senato - il governo ha incassato la fiducia sul Dl Aiuti senza il sostegno del Movimento 5 Stelle -, il presidente del Consiglio si è presentato al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, però, non le ha accolte e ha invitato il premier a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, "affinché si effettui, nella sede propria - si legge in una nota del Colle -, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi al Senato della Repubblica". Draghi, quindi, mercoledì prossimo si presenterà alle Camere.

Mario Draghi lascia il Quirinale
Mario Draghi lascia il Quirinale

"Ricreare la maggioranza"

Immediate le reazioni delle forze politiche. Il Partito Democratico auspica che il lavoro di questi giorni possa ricreare la maggioranza. "Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al governo Draghi e l'Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore", ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. Per il ministro della Cultura, il dem Dario Franceschini, "mercoledì sarà la giornata decisiva, non oggi. In Parlamento, alla luce del sole, tutte le forze politiche dovranno dire agli italiani cosa intendono fare", ha affermato. Secondo Renato Brunetta (Forza Italia), ministro per la Pubblica amministrazione, "l'Italia, in questi difficili momenti, non può fare a meno di Draghi". Per il ministro azzurro "le forze politiche che hanno a cuore il bene del Paese devono sentire la responsabilità di chiedergli di continuare la sua azione e quella del suo Governo". "Più Europa insieme ad Azione - ha detto il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova - si batterà in ogni modo per evitare che le politiche positive messe in campo da Draghi lascino il passo a quelle sovraniste e populiste negative per il Paese, ora come non mai. E lavora perché l'esperienza di Draghi non si esaurisca ora", ha aggiunto.

Draghi bis

C'è anche l'ipotesi di un Draghi bis. "Draghi - ha scritto in un tweet il leader di Italia Viva, Matteo Renzi - ha fatto bene, rispettando le istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto. I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un  Draghi bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di Bilancio e situazione ucraina", ha chiarito. Per il bis anche Giovanni Toti. "I voti in Parlamento di Italia al Centro con Toti sono a disposizione di un Draghi bis, senza se e senza ma", ha affermato il presidente della Liguria e di Italia al Centro, che ha esortato a lavorare subito per questa opzione, "possibilmente senza quel Movimento 5 Stelle - ha precisato - che ha dimostrato la sua vera essenza".

Elezioni

Dall'opposizione Giorgia Meloni chiede "elezioni subito". "Con le dimissioni di Draghi per Fratelli d'Italia questa legislatura è finita", ha scritto su Facebook la presidente di FdI. "Questo Parlamento - ha continuato - non rappresenta più gli italiani. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare". Secondo Matteo Salvini l'ipotesi delle elezioni non deve far paura. "La Lega - si legge in una nota - è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l'Italia erano vittime dei troppi 'No' del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito Democratico. La Lega, unita e compatta - è ancora scritto nella nota -, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l'Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani".

Nervi tesi tra i 5 Stelle

Intanto, nervi tesi alla riunione del Consiglio nazionale M5S, durato quasi tre ore ieri sera e aggiornato a oggi. Bocche cucite dai rappresentanti dell'organismo pentastellato, ma alcuni presenti raccontano all'Adnkronos di momenti di grande tensione. "Meglio dormirci su, sennò finiva male", ha tagliato corto uno dei partecipanti lasciando l'incontro. Che è stato aggiornato a oggi ma senza alcuna convocazione al momento. Poche parole dal leader del Movimento, Giuseppe Conte: "Ci siamo confrontati e abbiamo preso atto delle dimissioni del presidente", ha detto glissando alla domanda su un eventuale fiducia a Draghi mercoledì prossimo.