Comunali, Bernardo vicino a candidatura. Salvini: vertice decisivo martedì

Il primario del Fatebenefratelli: "Sala è una brava persona. Ma ora dobbiamo fare è riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro"

Luca Bernardo al gazebo della Lega

Luca Bernardo al gazebo della Lega

Milano - La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva per definire il nome del candidato sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative, in programma in autunno. A scandire il cronoprogramma è stato il leader del Carroccio Matteo Salvini: "Ci troviamo martedì e chiudiamo tutti i Comuni rimasti aperti" ha detto il leader. Salvini ha partecipato ad una manifestazione per la raccolta di firme a sostegno dei sei referendum sulla giustizia. La stretta sul nome sembra vicina, dunque. "Questo fine settimana non solo arriverà il nome del candidato sindaco di Milano ma presenteremo anche la squadra" ha assicurato Salvini intervistato a Radio 24. Il segretario leghista sembra quindi ottimista sulla scelta dei candidati sindaco del centrodestra per Milano e Bologna, caselle chiave del risiko delle amministrative ancora da riempire.  A Milano sta prendendo sempre più quota come anti-Sala il nome di Luca Bernardo, primario di pediatria del Fatebenefratelli. "Ho sentito Salvini, la mia disponibilità c'è, ma non c'è nessuna sicurezza" ha detto Bernardo durante una visita a un banchetto della Lega dedicato ai referendum sulla giustizia. Appare ormai tramontato il nome del presidente di Pubblicità Progresso, Andrea Farinet. Ma c'è chi ipotizza anche la discesa in campo di un altro medico dopo che nell'ultimo anno sono stati fatti molti nomi di sanitari come il preside della Facoltà di Medicina della Statale Gianvincenzo Zuccotti a Paolo Veronesi

Per Bernardo Giuseppe Sala "è stato un bravo sindaco, è una brava persona, l`ho conosciuto, ha visto il mio reparto. Non ho nulla da dire, abbiamo probabilmente idee diverse su qualche cosa, forse qualcosa di più". "In cosa mi sento diverso da Sala? Io faccio il medico, l`ospedale lo vivo con le mani dentro il sociale. Questa è una piccola differenza tra noi. Per il resto lo ritengo un gran signore" ha aggiunto.  Quanto a una cosa che, a suo parere, non va di Milano ha proseguito: "Credo sia il fatto che stiamo uscendo da un nemico invisibile che è stato il Covid, io l`ho vissuto, ho lavorato vivendo un mese e mezzo in ospedale. Abbiamo lavorato tanto, e questo ha fatto sì che molte persone tornassero a casa. Abbiamo perso una generazione di anziani, di adulti, e credo che quello che dobbiamo fare è riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro".