Voghera, traffico illecito di rifiuti: il Comune fuori dal processo

La giunta non si costituirà parte civile contro l'amministratore di Recology

La ex Recology al Medassino

La ex Recology al Medassino

Voghera (Pavia), 2 dicembre 2018 - Il Comune non si costituirà parte civile nel processo per il traffico illecito di rifiuti nel Nord Italia che aveva il suo centro proprio nella città oltrepadana. A luglio erano state spiccate da parte del gip di Milano ordinanze di custodia cautelare verso 9 italiani, tra i quali un amministratore di Recology e Gibiemme, ditta di via dei Prati Nuovi, nell’ambito di un’indagine della Dda di Milano.

Secondo le accuse, i rifiuti venivano stipati nei capannoni senza seguire le normative in materia e dunque non garantendo la sicurezza, anche relativamente al pericolo di incendi. Nel 2016, i due siti iriensi erano stati posti sotto sequestro, poi per Recology iniziò il lungo iter che solo ora sta portando alla bonifica. Nel capannone infatti si trovano 6.300 tonnellate di rifiuti: «Dal punto di vista penale non mi esprimo, non si tratta di questioni politiche che mi competono – spiega il sindaco Carlo Barbieri – Per quanto riguarda invece la bonifica, siamo molto felici della rapidità di Regione Lombardia nell’assicurarci i fondi necessari per procedere».

La Regione da pochi giorni ha infatti deliberato l’affidamento di 1 milione e 100mila euro al Comune per procedere con la messa in sicurezza del capannone di Medassino, cui si aggiungono 237.000 euro di fidejussione escussi dalla Provincia di Pavia. Ora al Comune è stato notificato il decreto che dispone la citazione a giudizio immediato degli imputati nell’ambito dell’inchiesta sul traffico illecito dei rifiuti.

Palazzo Gounela risulta parte offesa nel procedimento, tuttavia l’ente ha scelto di non costituirsi parte civile: «Oltre all’incertezza circa l’effettivo riconoscimento dei danni subiti dall’ente (danno ambientale e d’immagine), potrebbe comunque non consentire di vedere riconosciuto in tale sede un congruo risarcimento», si legge nel provvedimento pubblicato sull’Albo pretorio, in cui si aggiunge che «la mancata costituzione non pregiudica in alcun modo l’eventuale promozione di un giudizio civile». Domani la prima udienza.