Un altro rinvio per il “caso variante“. La discussione slitta alla fine di marzo

Conflitto d’interesse tra consiglieri e aree edificabili, gli esperti disertano

Un altro rinvio per il “caso variante“. La discussione slitta alla fine di marzo

Un altro rinvio per il “caso variante“. La discussione slitta alla fine di marzo

Un altro rinvio. La discussione sulla variante al Pgt programmata per lunedì sera è stata rimandata alla fine di marzo. Ufficialmente la Giunta aspetta di ricevere i pareri chiesti ad alcuni esperti sulla presunta incompatibilità di alcuni consiglieri, dopo quella del sindaco Fabrizio Fracassi, che potrebbero avere conflitti d’interesse su aree che diventerebbero edificabili. L’altra sera la questione è stata affrontata in Commissione territorio dove l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Koch ha spiegato perché si dovrebbe procedere rapidamente all’approvazione del documento.

"In questa fase – ha detto Koch – ci sono difformità tra il Pgt vigente e quello nuovo, e non è facile rispettare le norme". Da mesi la variante, che ha portato alla nascita di diversi comitati spontanei di cittadini, non piace neppure ad alcune forze politiche di maggioranza. Fratelli d’Italia, ad esempio, ha proposto di stralciare dal documento gli interventi pubblici e di bloccare quelli privati. "Non è così semplice – ha aggiunto l’assessore – come non lo è tornare al Pgt ancora in vigore". I chiarimenti tecnici dovevano arrivare dal dirigente Giovanni Biolzi o dal segretario generale Riccardo Nobile, che non si sono presentati. Nell’attesa procedono soltanto le bonifiche nelle aree dismesse.

E oggi alle 16,30 la Rete dei comitati scenderà di nuovo in piazza della Vittoria per dire no alla variante. "Il sindaco non si è astenuto, come prevede la legge, durante la votazione riguardante il terreno di un suo parente – hanno ribadito i comitati – Inoltre è trascorso troppo tempo dall’adozione nel gennaio 2023 a causa dei continui litigi della maggioranza che non è riuscita ad approvare la variante nei tempi previsti dalla legge".

Per 14 volte la maggioranza ha fatto mancare il numero legale e il bilancio, che doveva essere approvato entro il 31 dicembre, è stato licenziato pochi giorni fa in seconda convocazione. "Il Comune ha in cassa 141 milioni di progetti – ha aggiunto la Rete – che metterebbero fortemente in discussione la sua credibilità politica. E tra un rinvio e l’altro si arriverebbe ad approvare la variante a ridosso dello scioglimento del Consiglio comunale per le elezioni di giugno".

Manuela Marziani