di Nicoletta Pisanu
Ha chiesto di patteggiare Luis Chanchay Valverde, ventisettenne sudamericano accusato di duplice omicidio stradale. Era infatti stato coinvolto il 15 giugno 2019 in un incidente lungo la provinciale 1 Bressana-Salice Terme, all’altezza di Castelletto di Branduzzo, in cui persero la vita i coniugi Roberto Callegari e Federica Bianchi, di quarantanove e quarantacinque anni. La richiesta presentata al pubblico ministero è stata subordinata al risarcimento previsto da parte dell’assicurazione: data la necessità di ulteriori tempi tecnici per l’erogazione della cifra, il Gip di Pavia giovedì ha rinviato l’udienza al 12 gennaio dell’anno prossimo per disporre di tutti gli elementi necessari a valutare la situazione.
Era un sabato pomeriggio quando Valverde si era recato a una stazione di servizio lungo la provinciale per lavare l’auto, in compagnia di alcuni parenti. Una volta conclusa l’operazione, si era messo al volante e aveva percorso un tratto di provinciale per poi svoltare a sinistra lungo via Maddalena, la strada che conduce nel centro abitato di Castelletto di Branduzzo. Da Pavia in direzione Oltrepo Pavese però in quel momento stava sopraggiungendo la moto Guzzi su cui viaggiavano Callegari e Bianchi. Nonostante la frenata da parte del motociclista, tanto da lasciare sull’asfalto una striscia di una decina di metri, l’impatto con la vettura di Valverde è stato inevitabile. Marito e moglie sono stati scaraventati via dalla moto e si sono scontrati con l’auto. Subito sono scattati i soccorsi, allertati dai passanti che hanno assistito allo schianto. Tuttavia, nonostante i tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario, per i due coniugi non c’è purtroppo stato nulla da fare.
I coniugi hanno lasciato un figlio, un ragazzo adolescente. Callegari aveva un’impresa attiva nell’edilizia, mentre Bianchi era impiegata all’Ufficio affari generali del Comune di Cava Manara. In seguito alle indagini della Procura di Pavia, Valverde era stato incriminato per il reato di omicidio stradale. Ora la richiesta che, se accolta, può portare a una pena detentiva diminuita fino a un terzo e non superiore ai cinque anni.