Tavolini all’aperto, la “guerra“ per i posti auto tolti

Nel centro storico non ci sono parcheggi anche per chi ha pagato il permesso-residenti

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Tavolini all’aperto e dehor da due anni proliferano in città. Effetto della pandemia, che ha costretto gli esercenti a chiedere al Comune di usufruire di uno spazio esterno per poter lavorare. Ma questo ha innescato una “guerra“ con i residenti che, pur pagando il permesso per transito e sosta in zona a traffico limitato, non trovano un parcheggio e spesso ricevono la sorpresa di una contravvenzione perché hanno lasciato l’auto dove non avrebbero dovuto.

"In generale considero i dehor un fatto positivo - ha detto il consigliere di Pavia Prima, Niccolò Fraschini – che rende la città più viva e consente agli esercenti di guadagnare di più dopo i lunghi periodi di chiusura. Tuttavia, soprattutto in centro storico, alcuni dehor hanno sottratto posti auto ai residenti, che ogni anno pagano profumatamente il permesso per posteggiare. Il Comune scelga: o ripristina i posti auto sottratti oppure proroghi gratuitamente la durata dei permessi auto per chi vive in centro". Soprattutto in alcuni quadranti i posti sono in numero ridotto rispetto ai permessi concessi e i dehor hanno reso ancor più difficile la situazione.

"Fino a fine settembre rimarranno gli ampliamenti dei dehor – ha risposto l’assessore al commercio Roberta Marcone –, dopo ci auguriamo di tornare tutti alla normalità. Non è detto, però, che in alcune zone in cui ci siamo accorti che i tavolini potevano essere un elemento di decoro e bellezza rispetto alle auto non possano restare".

Quanto al costo dei permessi, il vice sindaco e assessore alla mobilità Antonio Bobbio Pallavicini ha aggiunto: "La ztl non nasce per garantire un posto auto a ogni residente, ma per tutelare il centro storico. Sul canone decideremo, nel frattempo i residenti hanno usufruito di due proroghe, in tutto di 6 mesi".

Manuela Marziani