Maugeri, 12 patteggiano Gariboldi andrà a giudizio

Oltre all’ex assessore provinciale, sono otto gli imputati rinviati a processo. Due le sentenze di non luogo a procedere a favore di Pierosara e Farina

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di Pierangela Ravizza

Un crac per decine di milioni di euro che aveva portato la prestigiosa clinica Maugeri sull’orlo del baratro, facendo traballare seriamente uno dei simboli della sanità privata lombarda.

Così, dopo il filone milanese dell’inchiesta in cui c’erano state condanne “eccellenti“ (compresa quella di Roberto Formigoni), ieri il filone pavese condotto dal pubblico ministero Camilla Repetto, nell’udienza davanti al Gup, Pietro Balduzzi, ha registrato un nuovo capitolo: dodici le richieste di patteggiamento accolte, nove i rinvii a giudizio, due sentenze di non luogo a procedere.

Già si era avuta un’archiviazione riguardante l’ex consigliere regionale del Psi e poi esponente di Forza Italia, Giovanni Alpeggiani, deceduto nel 2019.

Fra coloro per i quali è stato disposto il rinvio a giudizio figurano Rosanna Gariboldi, ex assessore provinciale a Pavia, e Francesco Ciro Rampulla, avvocato e docente pavese, presidente del collegio dei revisori dei conti della Fondazione Maugeri.

Escono dall’inchiesta, invece, con un non luogo a procedere, Enrico Pierosara e Carlo Farina.

Per i rinviati a giudizio, l’udienza è in calendario il prossimo 2 dicembre. Fra coloro i quali hanno chiesto il patteggiamento accolto dal Gup, figura anche il faccendiere Pierangelo Daccò: 2 anni e 8 mesi che vanno ad aggiungersi ai 9 già comminati nel filone milanese dell’inchiesta.

Patteggiamento anche per l’ex assessore regionale Antonio Simone (5 anni in continuazione con il procedimento a Milano) mentre l’ex direttore centrale della Fondazione Maugeri, Costantino Passerini (al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti, avendo fornito massima collaborazione nelle indagini) ha patteggiato 2 anni e un giorno che vanno ad aggiungersi ai 7 anni e 7 mesi del procedimento a Milano.

L’ex presidente (fino al 2012) del Cda, Umberto Maugeri, ha risarcito 3,2 milioni di euro e patteggiato una condanna a 4 anni che va ad aggiungersi ai 3 anni e 4 mesi nel procedimento di Milano.