L’arrestato era troppo confuso. Interrotto l’interrogatorio

Interrogatorio sospeso per confusione di Fausto Baiguera, accusato di omicidio a Pavia. Difficoltà cognitive evidenti, indagini in corso per chiarire la dinamica del caso.

L’arrestato era troppo confuso. Interrotto l’interrogatorio

L’arrestato era troppo confuso. Interrotto l’interrogatorio

Non si è avvalso della facoltà di non rispondere ma l’interrogatorio del pm è stato interrotto e sospeso perché Fausto Baiguera era troppo confuso. Accusato dell’omicidio di Julio Antonio Rosario Santos, 36enne dominicano trovato morto lunedì alle 5 in viale Cremona, il 69enne difeso dall’avvocato Barbara Bertoni ha mostrato evidenti difficoltà cognitive, non essendo neppure in grado di riferire dove si trovasse né quanto tempo fosse passato dai fatti che gli vengono contestati.

"Ci siamo tutti resi conto – si limita a confermare il difensore – che non era in grado di sostenere l’interrogatorio, che è stato quindi interrotto". Per oggi resta fissata l’udienza di convalida del fermo, per cui il 69enne è in carcere con l’accusa di omicidio. Ma dopo il tentativo fallito dell’interrogatorio di ieri davanti al sostituto procuratore Paolo Mazza, anche il gip dovrà valutare se l’indagato sia in grado di rispondere. Già lunedì mattina, quando era stato trovato nella casa di viale Cremona dove da circa dieci anni ospitava la vittima, non era parso in grado di fornire ai soccorritori una ricostruzione dell’accaduto, riferendo inizialmente di aver dato "una botta in testa" al convivente durante una lite, poi di averlo portato in strada dopo un malore in piena notte.

Le parole di Baiguera ai soccorritori, come sottolineato dall’avvocato Bertoni, non possono essere considerate una confessione né sembrano compatibili con i primi esiti dell’autopsia sulla vittima. In attesa del referto completo entro 60 giorni, il medico legale non ha riscontrato sul corpo traumi o lesioni che possano aver provocato la morte, con la causa del decesso che resta da accertare.

Se la prima ipotesi era che Santos fosse stato ucciso in casa per essere poi portato sul marciapiede, sarebbe invece emerso che i segni di trascinamento, sulle scale esterne nel retro della casa, risalgano a prima della morte, quando la vittima era forse priva di conoscenza ma ancora viva.

S.Z.