Il papà dei microchip finanzia l’Università

Grazie a Federico Faggin sarà istituita la cattedra di Fisica Teorica

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di Manuela Marziani

Ha inventato i microchip e ora ha scelto l’Università di Pavia per indagare la coscienza con i quanti. Per questo la Federico and Elvia Faggin Foundation, la fondazione americana con sede legale al Los Altos Hills in California, finanzierà una cattedra di Fisica teorica dell’Ateneo pavese. Federico Faggin, il “papà“ dei microchip e presidente della fondazione, ha infatti espresso al rettore Francesco Svelto la volontà di contribuire allo sviluppo di questa tematica sia in ambito teorico sia sperimentale per i prossimi anni accademici. Dopo aver incontrato gli studenti del liceo Copernico in mattinata, ieri in Rettorato Faggin ha sottoscritto la donazione.

"Il computer non potrà mai essere cosciente – ha detto Federico Faggin – Computer, robot, droni sono macchine che da sole non capiscono quello che fanno: vanno guidate. Non si può dare responsabilità all’intelligenza artificiale, come purtroppo sta già accadendo in alcune parti del mondo: penso a quanto avviene oggi Cina nel campo della giustizia". La cattedra sarà operativa dal prossimo anno. "Unendo l’aspetto algoritmico della realtà con l’aspetto semantico che è quello del cuore possiamo risolvere i problemi più gravi – ha aggiunto Federico Faggin – Dobbiamo unire scienza e spiritualità".

Parte da lontano la collaborazione tra l’Università di Pavia e l’inventore dei microchip che nel 2007, in occasione dei 50 anni della facoltà di Ingegneria, ha ricevuto la laurea ad honorem in Ingegneria elettronica. "La teoria che ho elaborato insieme al professor Giacomo D’Ariano stabilisce un legame tra l’esperienza della coscienza e l’informazione quantistica, che non è riproducibile – ha spiegato Faggin – È un chiodo che abbiamo piantato nella nostra attività di ricerca. Ora però servono dimostrazioni".

L’Università di Pavia, ha aggiunto il rettore Svelto, nominerà un docente per la cattedra di Fisica teorica. È prevista una futura pubblicazione per divulgare la teoria quantistica legata alla coscienza, e probabilmente anche esperimenti in laboratori. "Siamo onorati che uno studioso come Faggin abbia scelto il nostro Ateneo per sostenere un progetto di tale importanza – ha sottolineato il rettore Francesco Svelto – E lo sono in modo particolare io come ingegnere elettronico e microelettronico. Con questa donazione potremo dare al futuro una dimensione pavese".