Fondazione Fanny Facchera a rischio chiusura

L’Sos: "I fondi scarseggiano perché i pazienti leucemici non possono venire a farsi curare a Pavia"

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È a rischio il futuro della fondazione Barbara Fanny Facchera, che da 12 anni assiste i pazienti che arrivano a Pavia per farsi curare e i loro familiari. La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno bloccato i viaggi della speranza di tante persone che si affidavano ai medici pavesi per le loro cure. Di conseguenza la struttura che nell’anno 20182019 ha contato 3.309 pazienti che con i loro accompagnatori ha raggiunto 8.200 persone, nel 2020 sono diventati circa 700 a causa dell’impossibilità di raggiungere Pavia e la Lombardia a causa delle restrizioni. "La diminuzione dei pazienti - ha detto Fulvio Facchera - ci preoccupa perché tantissime persone ci hanno comunicato lo slittamento di terapie salvavita e l’impossibilità di essere curati. Abbiamo fatto ogni sforzo per contenere il virus e non abbiamo avuto contagi, ma quest’anno si presenta come un’ulteriore sfida: dal 1 gennaio al 28 marzo sono state ospitate circa 500 persone tra pazienti e familiari. E abbiamo garantito 3 missioni di trasporto di cellule staminali che unite a quelle precedenti raggiungono le 357".

La residenza, nata dal sogno di una ragazza morta nel 2002 dopo una lunga malattia, ora ha bisogno di una mano. "Abbiamo sempre lavorato basandoci sulle nostre forze e sulla nostra competenza - ha aggiunto Facchera -, ma non basta più. Dopo un anno di difficoltà e un’emergenza che non sembra finire a breve, per continuare a garantire il supporto a persone fragili, abbiamo bisogno di un aiuto esterno". L’appello è stato subito raccolto dai rappresentanti delle istituzioni locali, ma anche i cittadini possono collaborare dando un contributo per salvare la fondazione e il lavoro che svolge. "Accoglieremo qualsiasi gesto a sostegno della nostra iniziativa" ha concluso Facchera. M.M.