Dissesto a Ceretto, sindaci in rivolta Costantino: "Tutti siamo a rischio"

Il primo cittadino di Gambolò porterà in Provincia il caso del Comune “fallito“ per le spese straordinarie. Il costo imprevisto è per tre minorenni tolte alle famiglie e collocate in comunità. "Sia a carico dello Stato"

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di Umberto Zanichelli

Il caso dei Comuni pavesi a rischio dissesto approderà in consiglio provinciale. Lo annuncia il sindaco di Gambolò, Antonio Costantino, dopo l’incontro di inizio settimana a Ceretto Lomellina, dove il primo cittadino Giovanni Cattaneo ha dovuto rimettere il mandato nelle mani del commissario prefettizio per il default delle casse pubbliche, causato in massima parte dagli oltre 93mila euro annui a carico dell’ente locale per il mantenimento di tre ragazze del paese tolte alle famiglie di origine e collocate in comunità.

"In provincia di Pavia su 189 Comuni 182 contano meno di 10 mila abitanti – sottolinea Costantino, che è anche consigliere provinciale –. Di fatto tutti siamo a rischio. Tanto più da quando si sono registrati i pesantissimi aumenti delle bollette che vanno a colpire in modo importante i bilanci. Quello che è accaduto a Ceretto potrebbe accadere a qualunque dei centri di questo territorio, la quasi totalità dei quali registra una densità abitativa molto bassa. Se si sommano le spese di mantenimento dei minori in comunità a quelle derivanti dall’emergenza energetica, siamo tutti esposti e per molti la situazione può diventare insostenibile e tutti rischieremmo di collassare".

Per altro Costantino annuncia anche la presentazione di una mozione specifica relativa alle spese di sostegno dei minori in comunità, che sarà discussa in una delle prossime sedute del consiglio provinciale.

"Chiederemo che il presidente Giovanni Palli si impegni ad attivarsi sia con la Regione che con il governo centrale – illustra il sindaco di Gambolò – affinché venga istituito un apposito fondo da destinare a quei Comuni che dovessero trovarsi a contrastare il concreto rischio di dissesto finanziario. La Provincia non ha competenze specifiche nel settore – aggiunge poi – ma può far valere il suo peso sul fronte politico. Stiamo parlando di un problema che nel concreto investe decine e decine di Comuni in tutto il Paese e che deve essere necessariamente trattato a Roma".

Nella partecipatissima riunione di lunedì, indetta dal sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, a sostegno del collega Cattaneo, si è stabilito di nominare un comitato ristretto che abbia la funzione di mettere a punto una proposta concreta da presentare a Roma.

L’iniziativa ha raccolto anche la solidarietà dell’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia della Lombardia. Il pensiero condiviso è che lo Stato debba garantire agli enti locali fondi appositamente destinati a questo genere di spese.