Codogno flagellata dal virus: un memoriale per le vittime

Inaugurato vicino alla sede della Croce Rossa, alla presenza del governatore della Regione

Il governatore Attilio Fontana con i volontari della Croce Rossa

Il governatore Attilio Fontana con i volontari della Croce Rossa

Codogno (Lodi), 22 febbraio 2021 - Il silenzio profondo e le note musicali. Le parole e le immagini del monumento che pian piano si svela. Ieri mattina, in via Collodi, di fianco alla sede della Croce Rossa, la comunità codognese ha idealmente ricordato tutti i morti della pandemia, soprattutto della prima ondata, da febbraio a maggio, inaugurando il memoriale: tre lastre di corten ad altezza variabile, a rappresentare il capoluogo e le frazioni, e un melo cotogno inseriti in un percorso verde. Lo ha fatto da protagonista, suo malgrado, così come lo era stata un anno fa esatto quando, all’ospedale fu scoperto il primo caso di contagio in Europa. Alla cerimonia non hanno voluto mancare il Governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti e tutti i sindaci della Bassa (c’era anche quello di Solagna, comune veneto gemellato con Codogno). Il silenzio delle autorità presenti, delle decine di giornalisti e cineoperatori, e dei tanti codognesi che hanno assiepato la zona per assistere all’evento, è stato improvvisamente squarciato dalle note della banda di Maleo, anticipate dalle esibizione live del gruppo codognese Contrada dell’Oca che ha riproposto una toccante “Siamo sempre qui“, scritta nel marzo 2020 in piena emergenza.

Poi le parole delle autorità, scandite come pietre della memoria come quelle materiali che sono state posate attorno al momumento. "Questo lembo di terra invoca la benedizione ad un anno della zona rossa e quel silenzio, a tratti sconvolgente, che ha contraddisto quel periodo, ora prende la parola, bussa al cuore segreto dell’umanità" ha sottolineato il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, il primo a prendere la parola. Il presule ha ricordato la telefonata del Papa per mostrare vicinanza alle comunità colpite e, prendendo spunto dalle letture del giorno, ha indicato il percorso di speranza. "La pandemia come il diluvio un giorno si ritirerà". "Questo sarà il luogo della memoria- ha invece rimarcato il sindaco Francesco Passerini –. Oggi siamo qua per dimostrare che vogliamo andare avanti partendo dallo spirito iniziale di collaborazione che tutte le componenti della comunità hanno mostrato. Persone ordinarie che hanno fatto qualcosa di straordinario. Purtroppo non è finita: sarebbbe stato bello ritrovarci qua senza mascherine, ma occorre ancora stringere i denti". Fontana ha posto l’accento sullo spirito dei codognesi e quindi di tutti i lombardi: "Voi avete rappresentanto l’operosità e la forza, la schiena dritta e lo sguardo alto di questo territorio". Poesie e filastrocche dei bambini delle elementari hanno preceduto lo svelamento del “cuore“ del memoriale alla cui base sono state incise le parole "resilienza", "comunità" e "ripartenza". Alla fine, alcuni artisti codognesi hanno riproposto “Tornerà il sole“, l’altra canzone dedicata alla città. Quindi la Croce Rossa ha ricordato i volontari caduti ed è stata consegnata un’auto acquistata grazie alle risorse della Fondazione Comunitaria.