L’ex bomber e il graffio delle panterine

Gianluca Savoldi ha guidato la scalata della Primavera del Renate fino alla promozione: "Abbiamo avuto il coraggio di sognare"

di Roberto Sanvito

C’è il marchio di Gianluca Savoldi, ex bomber di serie A, B e C e figlio d’arte, sulla promozione dalla Primavera 3 alla Primavera 2 delle panterine nerazzurre del Renate che, il prossimo anno, in virtù di questo bel salto in avanti, potrebbero vedersela contro squadre del calibro di Napoli o Udinese, retrocesse dalla Primavera 1. Un cammino lungo e difficile, iniziato dal ripescaggio estivo dalla Primavera 4 e poi, vittoria dopo vittoria, fino al trionfo in campionato dopo un lungo testa a testa col SudTirol. Che Savoldi (foto omaggio Peruzzetto) si è ritrovato di fronte nella finale di metà maggio. Il doppio pareggio ha premiato i baby brianzoli che toccano così - ancora una volta - uno dei punti più alti della storia del club dei presidenti Spreafico e Citterio. Insomma, non c’è solo la prima squadra che inizierà ad agosto la 15esima stagione tra i professionisti, ma anche un bel settore giovanile che regala grosse soddisfazioni.

Mister, lo slogan di questo successo è stato “La storia è qui“, quindi un risultato di alto valore. Quale il segreto?

"Questo è un gruppo di ragazzi dai valori eccezionali e in un’epoca in cui, specie tra i più giovani, i valori si stanno perdendo, non è cosa da poco. Lo spessore umano, oltre a quello tecnico, ha fatto la differenza. Mi spiego meglio. Hanno, abbiamo avuto coraggio di sognare, di pretendere il massimo sfidando la paura. Abbiamo avuto il coraggio di provare a fare qualcosa di grande. E ci siamo riusciti. Ricordiamoci che questo è un gruppo frutto di un reclutamento geograficamente limitato, non ci sono i mezzi di andare a prendere giocatori qua e là. Arriviamo fin dove arrivano i nostri pullmini. E non dimentichiamo anche chi ha allenato prima di me questi ragazzi, il loro contributo è stato importante".

Non partivate da favoriti. Significa che c’è stata comunque una crescita.

"La crescita del singolo, in un buon settore giovanile, ci deve sempre essere. Diciamo che ho allenato questi calciatori come adulti. Sono uno tosto, ma trasparente nel senso che ho coinvolto sempre tutti, ogni volta si partiva da zero, giocava chi lo meritava e nessuno si è mai tirato indietro. Hanno assaggiato un bell’antipasto di quello che arriverà poi sul tavolo nei prossimi anni. Escono da qui ragazzi più sicuri e consapevoli dei propri mezzi. Attenzione però, perché il percorso è ancora lungo e non si finisce mai di imparare".

Il futuro?

"Prima c’è la finale col Palermo e la concentrazione è massima fino a venerdì. Ma non nego di aver già fatto una chiacchierata con i dirigenti e la volontà di proseguire insieme in Primavera 2 è reciproca".

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