Raffaele Palladino
Dopo Firenze e l'Inter, la Cremonese. Che sulla carta, per il Monza, vuol dire scontro salvezza coi favori del pronostico; per la legge del calcio, invece, vuol dire sfida ancora più difficile e imprevedibile rispetto alle due precedenti, sulla carta quasi proibitive. Lo sa bene Raffaele Palladino: «Siamo felici e soddisfatti del percorso che stiamo facendo, di crescita e ancora lungo. L'entusiasmo va benissimo, le rimonte vanno bene, le prestazioni sono ottime e convincenti, ma non abbiamo fatto ancora nulla - ha detto in conferenza stampa -. Dobbiamo mantenere la calma e l'umiltà. Domani è uno scontro salvezza, contro una squadra difficile, in un ambiente ostico. Non dobbiamo guardare la classifica, ma fare una grande prestazione con grande intensità». I brianzoli, che giovedì affronteranno la Juventus allo Stadium in Coppa Italia, arrivano dal pari contro l'Inter che continua a portarsi dietro una scia di polemiche dal lato nerazzurro: «Stimo Inzaghi, un grande allenatore. Gli errori arbitrali fanno parte del gioco, mi spiace per quello che c'è stato ma mi piace anche parlare di calcio, senza polemica. È un po' riduttivo focalizzarsi sull'errore, però la forza di una grande squadra è quella di sopperire agli errori che ci sono». Contro Skriniar e compagni avrebbe voluto "26 animali"; a Cremona, invece, nel derby lombardo che vale anche l'incrocio tra Galliani e Braida, il tecnico chiede «la partita perfetta, perché un calo di attenzione sarebbe un disastro». La novità della vigilia è l'assenza di Dany Mota, fermatosi nel corso della rifinitura a causa di un fastidio muscolare. Anche Rovella è fuori dai convocati, mentre Sensi è possibile che torni a disposizione in settimana. Ancora out Donati. In difesa possibile il ritorno dal primo minuto di Caldirola con Pablo Marì e Izzo, a centrocampo quindi Birindelli, Pessina e Carlos Augusto sono certi del posto: da capire chi tra Machin - sarebbe una conferma - e Ranocchia agirà al fianco del capitano. In avanti Ciurria potrebbe far coppia con Colpani, alle spalle di uno tra Petagna e Gytkjaer.