Monza, il sindaco Paolo Pilotto e il ko del Pd: "Le divisioni si pagano"

Il primo cittadino brianzolo rilancia il modello vincente: "Insieme al terzo polo percentuali ribaltate"

Il sindaco di Monza, Paolo Pilotto

Il sindaco di Monza, Paolo Pilotto

"Le divisioni si pagano". Paolo Pilotto, il sindaco della rimonta impossibile alle Amministrative di tre mesi fa, in tempi non sospetti si era abbandonato a una "profezia abbastanza facile". E anche nella notte dello spoglio delle schede delle elezioni politiche, davanti ai primi exit poll che danno il centrodestra in maggioranza sia al Senato sia alla Camera lo conferma: "Sapevamo tutti che la tripolarizzazione avrebbe avvantaggiato il centrodestra".

L’alleanza saltata con Azione e Italia Viva ha pesato. Perché "se anche a livello nazionale ci fosse stato il campo largo come a Monza, avremmo probabilmente un risultato differente - ipotizza il sindaco Pd -. Avevamo dimostrato che anche le imprese impossibili possono riuscire e siamo tornati a governare la città proponendo tante idee, abbassando l’aggressività, facendo un programma unitario lavorando in tante liste (una coalizione di 11 gruppi) che stanno andando d’accordo". In Italia "abbiamo bisogno di sintesi". Certo, Azione e Italia Viva a livello nazionale non sono con il Partito democratico, ma "credo che nel corso del tempo una ripresa di questo lavoro vada fatto". In attesa dei risultati definitivi, "la percentuale del centrodestra è quasi paritaria rispetto al Pd con il centrosinistra e il terzo polo". Pilotto ribadisce che "in politica vale sempre la pena di cercare i punti che legano". In ogni caso "questo è il tempo della responsabilità. Sia della maggioranza sia della minoranza, qualunque esse siano".

E riflette sui primi scenari post voto. Sulle prime percentuali che danno il suo partito come la seconda forza politica del Paese dopo Fratelli d’Italia: "Se il Pd si attestasse sul 17-18%, certamente ci sarebbe da fare una profonda riflessione, ma non metterei Enrico Letta sul banco degli imputati. Così come se venisse confermato l’exit poll del terzo polo sarebbe un risultato da pesare, Azione e Italia Viva sarebbero comunque un punto di riferimento politico". Il sindaco di Monza guarda anche ai Cinque Stelle: "Non liquiderei il possibile 15% semplicemente come il voto del popolo del reddito di cittadinanza. Credo ci sia un interesse di tipo movimentista di cui tenere conto". Da leggere con attenzione anche il crollo di Forza Italia che, a differenza di quanto successo alle Comunali con l’ascesa forse anche per l’euforia calcistica della promozione in Serie A del Monza di Silvio Berlusconi, non ha sfondato.