Electrolux di Solaro, fino a 100mila euro a chi lascia l’azienda

Incentivi all’esodo per “sfoltire” i 160 esuberi. Prolungamento della solidarietà fino a settembre 2020

Electrolux di Solaro

Electrolux di Solaro

Solaro, 14 dicembre 2019 -  Accordo raggiunto al Ministero del Lavoro per proseguire con i contratti di solidarietà fino a settembre 2020, ma ritorno anche dei maxi incentivi per lasciare al più presto l’azienda, che deve fare i conti con 160 esuberi. E’ il frutto dell’intesa siglata ieri a Roma per lo stabilimento Electrolux di Solaro, alle prese con una forte contrazione dei volumi produttivi sul fronte delle lavastoviglie.

Il passaggio più delicato, quello della proroga per il contratto di solidarietà, è stato superato e renderà meno traumatico lo “sfoltimento” dell’attuale forza lavoro dello stabilimento (circa 660 dipendenti) che secondo le previsioni dovrebbe scendere a 500. Per questo motivo l’azienda ha rimesso in campo la formula dei “super incentivi” all’esodo. Chi deciderà volontariamente di lasciare la fabbrica entro il prossimo 31 gennaio 2020, avrà un bonus di 100mila euro, destinato a scendere subito a 60mila euro per chi deciderà di andarsene tra febbraio e fine giugno. Ci saranno invece 75mila euro a disposizione per chi lascia la fabbrica e avvia progetti di autoimprenditorialità, mentre chi trova un posto di lavoro alternativo avrà diritto a 50mila euro, con un incentivo di 20mila euro da portare in dote all’azienda che lo assumerà.

Viene anche proposto il trasferimento volontario verso gli stabilimenti del Gruppo a Forlì o a Cerreto d’Esi (Ancona) con un incentivo di 40mila euro a cui si aggiungeranno permessi retribuiti per la ricerca della casa e costi di trasferimento. Chi invece potrà raggiungere i requisiti pensionistici con la Naspi otterrà bonus rispettivamente di 25mila o 15mila euro a seconda se il trattamento di disoccupazione sarà per 24 o 12 mesi. A questo si aggiungono i passaggi sul fronte della formazione e della riconversione. Dal 23 settembre 2020 (data di scadenza del contratto di solidarietà) si riaprirà la cassa integrazione. Intanto, l’azienda si avvicina alle festività di fine anno con una chiusura lunghissima: dal 20 dicembre fino al 6 gennaio compresi, attraverso ferie collettive, ore di solidarietà o permessi. Tutto questo, ovviamente, avrà ripercussioni significative sulla busta paga dei lavoratori che da più di 5 anni fanno i conti con continue riduzioni.