Arcore, Peg-Perego: si tratta per evitare i licenziamenti

Primo vertice coi sindacati: si ragiona su cassa integrazione e uscite volontarie

Peg Perego, la ditta brianzola dove  si producono passeggini e giochi per bambini (Rossi)

Peg Perego, la ditta brianzola dove si producono passeggini e giochi per bambini (Rossi)

Arcore, 13 febbraio 2019 - La missione è allontanare lo spettro dei licenziamenti collettivi nonostante i venti di crisi che soffiano sulla Peg Perego, eccellenza brianzola che ha portato il made in Italy nel mondo con le sue carrozzine, passeggini e macchinine e moto per bambini. Con questo obiettivo è partito ieri il confronto tra sindacati e azienda. Si sono lasciati con l’intenzione di trovare una soluzione condivisa che preveda cassa integrazione e accompagnamento alla pensione prima della scadenza dei contratti di solidarietà.

L’altro obiettivo è di portare la trattativa a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, e in Regione Lombardia dove nei prossimi giorni è prevista un’audizione in Commissione Lavoro. L’allarme occupazionale è suonato un mese fa quando la direzione aziendale ha informato i sindacati delle difficoltà che vive la Peg, parlando della necessità di intervenire attraverso un piano industriale che prevede una riorganizzazione e una riduzione del personale di circa il 25% della forza lavoro. Il che significa il taglio di 110 posti di lavoro su 440 ad Arcore e 50 su 200 a San Donà. Nell’incontro di ieri Fim e Fiom e i delegati sindacali hanno insistito sulla necessità di utilizzare strumenti alternativi ai licenziamenti. Si sono detti pronti a ragionare su una riduzione del personale, legandola però solo all’uscita volontaria dei lavoratori che possono maturare nel giro di 2, 3 anni i requisiti pensionistici. La Peg da parte sua valuterà la proposta prima di aprire qualsiasi procedura che sarebbe comunque annunciata non prima della scadenza, a inizio aprile, del contratto solidarietà in essere.

«La situazione non è di facile gestione ma l’obiettivo che nel primo incontro abbiamo posto all’attenzione della direzione aziendale è quello di trovare una soluzione condivisa che non impatti in modo drastico sui livelli occupazionali», ha detto al termine dell’incontro Stefano Bucchioni, Fiom. «Ci siamo ridati appuntamento a fine mese per dare la possibilità all’azienda di valutare la proposta». La trattativa è stata aggiornata al 27 febbraio.