Inflazione e tassi al rialzo allontanano il mutuo: in Brianza è senza requisiti uno su cinque

Il potere di acquisto di un nuovo mutuatario è calato del 22% in un anno

Il 18,4% di chi nel 2023 ha ottenuto un finanziamento per comprare casa oggi verrebbe escluso

Il 18,4% di chi nel 2023 ha ottenuto un finanziamento per comprare casa oggi verrebbe escluso

Monza – Inflazione e tassi al rialzo rendono i brianzoli più deboli quando entrano in banca a chiedere un mutuo. È quanto emerge da un’analisi di Facile.it, il portale di comparazione delle offerte bancarie sul mercato, che ha visto come il 18,4% dei mutuatari residenti a Monza e Brianza che lo scorso anno hanno chiesto un finanziamento per comprare casa adesso non avrebbe più i requisiti per presentare domanda. Vale a dire che non rispetterebbe più il rapporto rata/reddito con cui la banca valuta la capacità di chi richiede il finanziamento di essere in grado di sostenerlo nel tempo. E la percentuale di “debolezza“ dei mutui in Brianza è più alta della media regionale di 18,1%, ma è leggermente inferiore a quella nazionale di 18,6%.

L’analisi del comparatore online ha anche messo in luce come, a parità di rata, il potere di acquisto di un nuovo mutuatario sia calato del 22% in un anno e oggi, per comprare casa con mutuo, serva un reddito più alto del 27% rispetto a dodici mesi fa. L’aumento dei tassi ha comportato il calo del valore medio del mutuo che in Lombardia è sceso a 157.217 euro nel secondo semestre 2022, un valore che nella provincia di Monza e Brianza è mediamente di 151.917 euro, il secondo più alto rilevato nella regione. L’aumento dei tassi si è tradotto in un calo del potere di acquisto dei mutuatari: se a febbraio 2022 con una rata mensile di circa 482 euro si poteva ottenere un mutuo fisso da 126.000 euro, oggi, con la stessa rata, si può puntare ad avere un mutuo di appena 98.695 euro, vale a dire il 22% in meno. "Per non ridurre l’importo richiesto gli aspiranti mutuatari possono scegliere di allungare la durata del finanziamento – prosegue lo studio di Facile.it –, sfruttando peraltro le condizioni particolarmente vantaggiose che oggi hanno i mutui a 35 o 40 anni. Questo consentirebbe di alleggerire il peso delle rate mensili e di preservare il rapporto rata/reddito, senza rinunciare al capitale".