Mercatone Uno, lavoratori in presidio: la crisi si allunga

Nulla di fatto dall’incontro di ieri al ministero con i creditori

Lavoratori in presidio davanti al Mercatone Uno di Cesano Maderno

Lavoratori in presidio davanti al Mercatone Uno di Cesano Maderno

Cesano Maderno, 31 maggio 2019  – Creditori pronti a collaborare ma solo in presenza di una nuova amministrazione controllata e con nuovi commissari: si allungano i tempi di una soluzione per la crisi di Mercatone Uno, legata a doppio filo alle decisioni del Tribunale di Bologna.  Ieri pomeriggio l’incontro al Mise con i rappresentanti dei creditori non ha portato sostanziali novità, mentre i lavoratori, in presidio davanti al punto vendita di Cesano Maderno anche ieri mattina, per un collegamento in diretta televisiva con La 7, chiedono di poter tornare al più presto a lavorare nel grande magazzino chiuso da sabato scorso.

Tra le proposte uscite ieri quella dell’applicazione della Legge Marcora attraverso la quale siano gli stessi dipendenti creditori a dar vita ad una nuova società con la quale farsi carico della ripresa delle attività della catena. Un’idea suggestiva, che ha avuto diversi precedenti in passato, ma che deve necessariamente fare i conti con la realtà di una situazione gravemente compromessa come è quella in cui si trova oggi Mercatone Uno, acquisita 9 mesi fa da Shernon Holding Srl con l’obiettivo del rilancio ma che in realtà ha continuato a aumentare i propri debiti, fino ad arrivare al fallimento decretato dal Tribunale di Milano.

A lasciare sconcertati i dipendenti è il fatto che nessuno di quanti erano chiamati a controllare per conto dello Stato che si è fatto garante della cessione, si sia reso conto in tempo di quanto stava accadendo e sia intervenuto per fermarsi prima del baratro, così da potere attivare altre forme di tutela per i lavoratori. Ieri mattina i lavoratori di Cesano hanno ricevuto la visita del consigliere regionale Andrea M>onti e del presidente della commissione attività produttive di Regione Lombardia, Gianmarco Senna. 

«Nonostante le rassicurazioni provenienti da parte del ministero non possiamo fare a meno di porre l’accento sulle richieste dei dipendenti, che non vogliono gli ammortizzatori sociali ma bensì continuare a svolgere il loro lavoro. Certamente però, al punto in cui si è giunti, la prima emergenza da fronteggiare è quella di garantire un reddito alle famiglie e cercare di congelare i mutui», hanno detto Monti e Senna dopo l’incontro. «Come Regione Lombardia, intendiamo vigilare costantemente sulla situazione; la commissione attività produttive del Pirellone – concludono Andrea Monti e Gianmarco Senna – intende essere parte attiva, agendo anche sul governo nazionale per fare in modo che si giunga ad una soluzione capace di mettere al sicuro i posti di lavoro e le numerose professionalità di Mercatone Uno.»