Crisi IperDì e SuperDì: lavoratori in protesta, c'è anche il Gabibbo

Presidio davanti allo store di via Cavallotti, a Cologno Monzese

Presidio lavoratori SuperDì ed Iperdì

Presidio lavoratori SuperDì ed Iperdì

Barlassina (Monza Brianza), 30 ottobre 2018 - I lavoratori dei supermercati Superdì e Iperdì sono arrivati sotto gli studi di Mediaset, sfidando il diluvio e la tormenta, per chiedere attenzione sul loro caso di lavoratori «in sospeso». Ieri mattina una folta delegazione di dipendenti della catena della grande distribuzione nata in Brianza, si è data appuntamento all’ingresso del quartier generale delle reti Mediaset a Cologno Monzese. Dopo un lungo stazionamento davanti all’ingresso della sede, hanno ricevuto la visita del Gabibbo, il pupazzo di Striscia la Notizia. Hanno potuto così raccontare la loro situazione di incertezza e preoccupazione che si protrae da settimane, dopo che i supermercati in cui lavoravano si sono svuotati e sono stati chiusi. 

La manifestazione di ieri mattina è stata organizzata autonomamente dai lavoratori, in particolare da quelli del punto vendita di Trezzano sul Naviglio, ai quali comunque si sono aggiunti anche quelli di altri supermercati chiusi, tra cui quelli di Cesano Maderno, Barlassina e Cogliate. I lavoratori hanno scandito slogan sotto la pioggia, chiedendo «dignità» e «lavoro» e lamentando soprattutto la mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda, che nelle scorse settimane ha continuato a rassicurare i dipendenti sulla volontà di garantire i posti di lavoro esistenti nelle trattative che sarebbero in corso per la cessione dei diversi punti vendita. Di fatto, però, a parte qualche limitata eccezione, non ci sono ancora comunicazioni ufficiali di avvenute cessioni sulla stragrande maggioranza dei punti vendita che occupano complessivamente 800 dipendenti, di cui circa 570 in Lombardia (il resto tra Piemonte e Liguria).

Per quanto riguarda gli stipendi, solo lo scorso fine settimana è stato pagato anche il 60% ancora non liquidato dello stipendio di luglio, mentre sono ancora da pagare quelli di agosto, settembre e, ormai, anche quello di ottobre.  «Da qualche giorno circola con insistenza la voce di una richiesta di cassa integrazione da parte della proprietà ma ancora oggi noi non abbiamo riscontri ufficiali» - ha dichiarato Giovanni Cippo della Cub Sgt, che ha affiancato i lavoratori anche nella clamorosa protesta di qualche settimana fa sotto la villa dei proprietari dell’azienda, a Barlassina.

Il «giorno della verità» dovrebbe essere domani, mercoledì 31 ottobre, quando è stato riconvocato l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico, dopo la cancellazione di quello già fissato per il 17 ottobre, a causa dell’indisponibilità dell’azienda.  Solo a quel tavolo si potrà conoscere ufficialmente il piano dell’azienda per affrontare la crisi, eventualmente anche attraverso l’accesso alla cassa integrazione che il Governo non dovrebbe avere difficoltà a concedere, come anticipato nell’incontro del 13 settembre in Commissione Attività produttive di Regione Lombardia.