Vimercate, dall’oculista al dermatologo più di 100 giorni d’attesa. "Mancano specialisti"

Non va meglio per gli esami: 4 mesi per ottenere un’ecografia al seno È partita la maratona per smaltire gli arretrati anche nell’Asst Brianza

Il centro unico di prenotazione dell’ospedale San Gerardo di Monza

Il centro unico di prenotazione dell’ospedale San Gerardo di Monza

Vimercate (Monza e Brianza) - Anche a Vimercate si corre per accorciare i tempi e andare incontro ai bisogni dei pazienti, "e alle loro aspettative". Le liste d’attesa sono un terreno cruciale per giudicare la qualità del servizio, lo sa bene Guido Grignaffini, direttore socio-sanitario dell’Asst Brianza. «Abbiamo tre aree critiche nonostante gli sforzi in campo per cancellare tutti i problemi – spiega –. Zoppica la dermatologia, dove per gli appuntamenti programmabili con soglia massima per regola a 120 giorni, siamo a 150; 133 giorni in ‘D’ (30 giorni per avere una data dalla ricetta) e 23 per le ‘B’, le urgenti dovrebbero essere garantite in 10. Paghiamo uno scotto pesante alla mancanza di personale. Non perdiamo occasione per provare a reclutarne, ma i medici non ci sono".

Secondo punto dolente, la fisiatria, per la quale invece "si aggiunge che sul territorio oltre a noi non c’è offerta e dunque tutta la domanda si riversa sulle nostre strutture. In questo caso si arriva a 45 giorni prima di incontrare lo specialista e infine l’oculistica, l’altra branca in sofferenza. Il discorso è esattamente sovrapponibile a quello di Monza: boom di richieste e camici che non si trovano". Al punto che il direttore ha dettato la strategia "massima priorità su urgenze (U) e brevi (B), ma le differibili vanno oltre i 30 giorni previsti e le programmabili sfiorano i 3 mesi, 111 giorni".

In sofferenza anche Tac, risonanze magnetiche, mammografie, ma solo per i casi non gravi, dove si arriva a più di due mesi di attesa e per i controlli fuori dagli screening a 126 giorni, situazione in miglioramento dopo il potenziamento di 12 ore complessive nel weekend e di sera. "C’è un’avvertenza da tenere presente quando si leggono i dati: i programmi fissi di prevenzione come quello sul tumore al seno, o al colon-retto stabiliscono in anticipo i tempi dei controlli spesso a 1 anno, ma anche oltre. Solo che ‘allungano’ le medie".

Un’osservazione necessaria visto che le Asst hanno l’obbligo di pubblicare i numeri, "ma l’interpretazione deve tenere conto di altre condizioni particolari, ad esempio sulla colonscopia c’è sempre una settimana da aspettare, necessaria per la preparazione. Fissarla il giorno successivo, cosa che saremmo in grado di fare, sarebbe sbagliato". Sulle visite in generale il miglioramento dei tempi galoppa, "a gennaio eravamo al 60% dei nostri obiettivi, a ottobre all’80".