Monza, tangenti e protesi: chiesto il rinvio a giudizio per tre medici

Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Monza, 10 dicembre 2018 - È stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio per i chirurghi ortopedici Fabio Bestetti, Marco Valadè e Claudio Manzini, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione insieme ad altri sei colleghi, nell'ambito dell'utilizzo di protesi «Ceraver» in strutture sanitarie della Lombardia.

Stesse accuse mosse al responsabile e al venditore dell'azienda francese di protesi, Denis Panico e Marco Camnasio, i quali secondo le indagini della Guardia di Finanza di Milano e coordinate dal procuratore aggiunto di Monza, Manuela Massenz, con il placet dei tre dirigenti francesi Remì Charles Joseph Shimel, Philippe Cuisset e Daniel Balanqueaert, a loro volta indagati, avrebbero reclutato medici disposti scegliere le loro protesi, offrendo come corrispettivo denaro e altre utilità.

Rispetto alle accuse originarie, risulta alleggerita la posizione di Claudio Manzini, accusato di «corruzione per l'esercizio della funzione». Ai medici di base coinvolti nell'indagine, sono confermate le accuse di aver percepito un compenso fisso mensile e di una percentuale sulle visite effettuate, a fronte del reclutamento di pazienti da indirizzare ai chirurghi ortopedici. È attesa ora la data dell'udienza preliminare.